
L’altro Rinascimento di Pordenone
Il tratto potente del Pordenone, al secolo Giovanni Antonio de’ Sacchis, pittore nato nell’omonima città friulana verso il 1484 e scomparso a Ferrara nel 1539, ha segnato il Rinascimento con un’impronta sia di richiamo classico che di presa diretta sulla realtà, in chiave popolare. La prima tendenza gli derivava dal contatto avuto a Roma con la grande maniera di Raffaello e Michelangelo, oltre all’influsso formativo di Giorgione e, secondo alcuni studiosi, di Pellegrino da San Daniele. La seconda, dalla predilezione per il vero e dal genere di committenza, con lavori destinati per lo più a cittadine di provincia, tra Lombardia, Emilia e Friuli. Una pittura che è riuscita a far convivere Mantegna e Dürer, la tradizione mediterranea con lo spirito nordico. La mostra in corso a Pordenone si articola in tre differenti sedi: la Galleria d’Arte Moderna, con più di cinquanta dipinti, sia del Pordenone che di artisti precedenti o suoi contemporanei, il Museo Civico d’Arte, e il Duomo. Un itinerario espositivo che instaura un dialogo serrato tra le opere, come per il San Rocco (1511 circa) dello stesso Pordenone e il San Cristoforo (1533-1535) di Lorenzo Lotto. “Il Rinascimento di Pordenone”, a cura di Caterina Furlan e Vittorio Sgarbi. Pordenone, Galleria d’Arte Moderna; Museo Civico d’Arte; Duomo. Fino al 2 febbraio. Info: mostrapordenone.it.