Luoghi dell' Infinito >

Luoghi dell’Infinito
 
 
 

“Luoghi dell'Infinito" – il mensile di arte e itinerari culturali di Avvenire, diretto da Marco Girardo e ideato e coordinato da Giovanni Gazzaneo – compie il venticinquesimo anno di pubblicazione.

La rivista nasce nell'ottobre del 1997 dalla richiesta dell'allora presidente della Cei cardinale Camillo Ruini di creare un mensile che accompagnasse i lettori di Avvenire fino all'Anno Santo e oltre. Il progetto viene affidato a Giovanni Gazzaneo. Il Giubileo diventa la grande occasione di scoperta (o riscoperta) dei tesori d'arte che la fede dei popoli ha generato nei due millenni di cristianesimo, fede che segna il nostro Paese in una sacralizzazione dello spazio che non conosce pari nel resto del mondo. Nelle “pietre della memoria" che sono le cattedrali, le abbazie, i santuari, e nelle opere d'arte che hanno dato colore e immagine alla storia della salvezza, l'uomo contemporaneo trova modo e spazio per portare uno sguardo nuovo sulla vita e sul mondo.

La rivista propone itinerari attraverso le memorie delle civiltà antiche e le novità di quelle moderne, le grandi stagioni dell'arte e dell'architettura, i santuari della natura e segni del sacro modellati dalla fede cristiana e dalle religioni dei popoli. “Luoghi dell'Infinito" è una testata aperta al dialogo: dialogo tra le religioni e dialogo tra le arti e i saperi, alla scoperta o riscoperta di luoghi vicini e lontani e soprattutto di quell'Italia definita, a torto, minore.

Per Giovanni Gazzaneo «sono due i poli che hanno caratterizzato la rivista fin dalla sua nascita. Il primo è la ricerca della bellezza, non come puro fattore estetico ma come racconto, in testi e immagini, dello splendore dell'essere. Lo splendore del Creato e lo splendore della bellezza che l'uomo ha saputo generare per esprimere il senso religioso: dai templi greci alle grandi cattedrali. L'annuncio cristiano fin dai tempi delle catacombe ha avuto bisogno non solo di essere detto, ma di essere visto, e questo grazie all'Incarnazione. E il mensile racconta la bellezza che la fede ha generato in Italia e nel mondo. Il secondo polo è, come ha scritto il presidente Mattarella in occasione dei vent'anni di “Luoghi dell'Infinito", “l'essere spazio di dialogo e conoscenza, anche grazie al contributo di grandi firme. Il dialogo tra culture e religioni diverse contribuisce ad alimentare la pace e la speranza". Un dialogo oggi quanto mai necessario».

Scrive il cardinale Gianfranco Ravasi a proposito della testata, che unisce due termini apparentemente inconciliabili: «Come può avere un “luogo" – termine che presuppone uno spazio limitato, una sede circoscritta, un perimetro definito – ciò che è “infinito" come appunto lo è lo spirito, l'arte, la bellezza? Sappiamo che questa antinomia è alla base dell'idea stessa di tempio di Salomone… La soluzione era stata trovata nella denominazione della tenda sacra dell'alleanza: 'ohel mo'ed, tenda dell'incontro. Il Dio trascendente e infinito, che tutto abbraccia, incontra l'uomo e la donna, che sono finiti e legati allo spazio, in un “luogo" prescelto, quasi in una sorta di appuntamento a cui si adatta per attuare l'incontro».

Il cardinale Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, fa parte del comitato scientifico della testata, insieme a personalità come la scrittrice Antonia Arslan, lo storico dell'arte Timothy Verdon, lo storico medievista Franco Cardini, il sociologo Ulderico Bernardi, i teologi Enzo Bianchi e Pierangelo Sequeri, la storica dell'architettura Maria Antonietta Crippa, l'accademico dei Lincei Cosimo Damiano Fonseca, lo storico dell'arte, già direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, il poeta Guido Oldani...

In questi venti anni tante le grandi firme che hanno offerto il loro prezioso contributo a “Luoghi dell'Infinito": poeti, come Mario Luzi, Giovanni Raboni, Alda Merini, Roberta Dapunt, Davide Rondoni, Roberto Mussapi, Guido Oldani; storici dell'arte come Antonio Paolucci, Vittorio Sgarbi, Flavio Caroli, Philippe Daverio, Marco Bona Castellotti; scrittori quali Antonia Arslan, Dominique Lapierre, Eraldo Affinati, Erri De Luca, Ferdinando Camon; cardinali come Carlo Maria Martini, Gianfranco Ravasi, Roger Etchegaray, Angelo Scola, Tomas Spidlik, Giuseppe Betori, Stanislaw Dziwisz, Loris F. Capovilla, Giuseppe Bassetti; gli architetti Mario Botta, Richard Meier, Paolo Portoghesi; i sociologi Marc Augé e Zygmunt Bauman; i teologi Ermes Ronchi, Bruno Forte e Pierangelo Sequeri; i filosofi Roger Scruton, Stanislaw Grygiel, Silvano Petrosino; artisti come Luciana Savignano, Giovanni Lindo Ferretti, Arnoldo Pomodoro, Omar Galliani, Massimo Lippi, Giuliano Vangi; personalità come l'Abbé Pierre, i registi Ermanno Olmi e Krzysztof Zanussi, l'archeologo Michele Piccirillo, i maestri Rahmin Bahrami, Luciano Chailly, Carlo Maria Giulini, l'astronauta Umberto Guidoni…

Grandi autori anche per la fotografia: Steve McCurry, Mimmo Iodice, Elio Ciol, Pepi Merisio, Nick Brandt, Franco Fontana, Mireille  de La Lez, Luca Campigotto, Sebastiao Ribeiro Salgado, Marco Paoli, Luca Piola, Luca Catalano Gonzaga, Bruno Zanzottera.