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André Derain sempre in prima fila

​Figura cardine dell’avanguardia agli albori del Novecento, André Derain (1880-1954) è stato al centro dei movimenti che hanno segnato la storia dell’arte nel secolo breve. Il sodalizio con Vlaminck e la stagione rivoluzionaria dei “Fauves” a partire dal 1905, insieme a Van Dongen e Matisse. E un po’ “selvaggio” Derain è sempre stato, anche se la sua pittura si è innanzi tutto caratterizzata per la pacatezza dei toni e la ricerca sulla figura, spaziando dagli echi postimpressionisti alle suggestioni classiche. Considerato uno dei padri fondatori del Cubismo, a lui Picasso deve la conoscenza dell’arte africana. Verso il 1911 Derain avviò un personalissimo “ritorno all’ordine”, per prendere poi posizione nel primo dopoguerra contro la deriva antiartistica del Dadaismo e, successivamente, contro il Surrealismo. La retrospettiva accoglie settanta dipinti, trenta disegni, una ventina di sculture e altrettanti progetti per costumi e scene teatrali. Presente l’olio su tela del 1906 L’Estaque, con il mare e gli alberi inondati di luce. Tra le sculture, il bronzo Femme au long cou degli anni Quaranta.  “André Derain. Sperimentatore controcorrente”, a cura di Simone Soldini, Francesco Poli e Barbara Paltenghi Malacrida. Mendrisio, Museo d’Arte, Piazzetta dei Serviti 1. Fino al 31 gennaio 2021. Info: museo.mendrisio.ch.