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UNIVERSITAS, DALLE ORIGINI ALLA CATTOLICA

​È un numero speciale quello di “Luoghi dell’Infinito” in edicola da martedì 9 novembre con Avvenire. Un doppio approfondimento, come un primo e un secondo tempo, della storia delle università. Nella prima parte infatti si raccontano le origini dell’Universitas. La prima al mondo è stata fondata nel 1088 a Bologna, inizialmente sorta come associazione autonoma di studenti organizzati in ordini detti nationes, così chiamati perché riunivano studenti della stessa nazionalità. Un congresso di “nazioni”, dunque, radunate “universalmente” sotto lo statuto del sapere. Il ben poco buio Medioevo è stato insieme la culla e la grande era di un istituto estremamente innovativo che da allora ha fatto molta strada e moltissimo si è trasformato. La seconda parte si concentra su una storia singola e assai più recente, ma per questo non meno “universale”: il 7 dicembre 1921 padre Agostino Gemelli inaugurava a Milano in via Sant’Agnese 2, alla presenza del cardinale Achille Ratti, futuro papa Pio XI, la sede della nascente Università Cattolica del Sacro Cuore. Cento anni dopo la “piccola roccaforte” è diventata il più grande ateneo cattolico d’Europa, presente in cinque città con dodici facoltà. Una comunità del sapere che a un secolo dalla nascita continua a dare corpo al progetto spirituale e civile di Gemelli e degli altri padri (e madri): una fedeltà che ha saputo intuire e interpretare le trasformazioni dei tempi, e per questo resta sempre attuale.  Nell’editoriale il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli riflette sulla bellezza come educazione permanente. La prima sezione vede un ampio testo del cardinale Gianfranco Ravasi sulla dimensione scritturale e spirituale della cultura universitaria come grande abbraccio al mondo. Il domenicano Paolo Garuti racconta il passaggio dall’istruzione nell’antichità alle prime scholae medievali e quindi all’università vera e propria. Lo storico Franco Cardini entra nel dettaglio della storia dell’Universitas. La storia degli atenei ci aiuta a comprendere l’Occidente medievale, i suoi rapporti con l’Oriente e il passaggio all’età moderna. Il caso particolare degli Studia degli ordini mendicanti, scuole dove francescani e domenicani formavano in teologia i propri membri, è analizzato da Pietro Silanos. Amalia Galdi ci fa conoscere il caso eccezionale della scuola di medicina di Salerno, per secoli riferimento in Europa. La storica dell’architettura Maria Antonietta Crippa esplora infine il rapporto sotto il profilo urbanistico tra università e città, con i diversi modelli tra loro complementari di sede diffusa e campus.  La seconda sezione è aperta dal racconto della nascita dell’Università Cattolica, tra intuizione e ostacoli, ideali e ideologie, a firma di Maria Bocci, ordinario di Storia contemporanea nella sede storica di Milano. Claudio Giuliodori, vescovo e assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, mostra invece le storia di santità, da Armida Barelli a Giuseppe Lazzati, che hanno accompagnato la fondazione e il percorso dell’ateneo lombardo. Giovanni Gazzaneo si concentra sulla Cattolica, già abbazia benedettina, come crocevia della storia. L’università sorge su un luogo di mezzo ricco di memorie legate alla civiltà romana e alla civiltà cristiana. In questa porzione di città si trovano i resti più significativi di quella che è stata capitale dell’impero e, con Ambrogio, centro della cristianità d’Occidente: l’anfiteatro, le terme, le colonne di San Lorenzo, le mura, la basilica martyrum. Chiostri bramanteschi e spazi del sapere vengono poi analizzati dalla storica dell’arte Cecilia De Carli, che si sofferma sulle trasformazioni operate dall’architetto  Giovanni Muzio e sulle opere d’arte di Giacomo Manzù. Ernesto Preziosi passa in rassegna le decine di “maestri” che hanno insegnato nella aule delle diverse sedi (sono cinque: oltre a Milano Brescia, Cremona, Piacenza e Roma). Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore della Cattolica, evoca lo spirito di servizio proprio da sempre dell’ateneo: per la Chiesa e per il Paese. Il viaggio nella storia centenaria dell’Università Cattolica termina con il gioiello romano dell’ateneo: il Policlinico “A. Gemelli”, ai vertici della sanità mondiale.