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Sulle tracce lombarde di Leonardo da Vinci

Scoprire i luoghi di Leonardo. E i luoghi dove scoprire Leonardo

​Stefano Zuffi


Milano ha avuto il privilegio di accogliere Leonardo, ma anche la prontezza di comprenderne la grandezza e di sostenerne l’attività. A mezzo millennio di distanza, pur attraverso le trasformazioni della città, è ancora possibile seguire i passi del maestro, intrecciati con una memoria che ha continuato ad attraversare l’arte e la cultura di Milano. Certo non a caso, il grandioso monumento a Leonardo, circondato dai quattro più stretti allievi, campeggia al centro di una delle piazze più significative della città, tra la Scala e la sede del Municipio.
Nel castello degli Sforza
Il punto di partenza di un ideale itinerario leonardesco a Milano non può che essere il Castello Sforzesco. Qui Leonardo ha ritratto i personaggi della corte, come il Musico, la Dama con l’ermellino e la Belle Ferroniére; ha trasformato in un magico pergolato di gelsi la Sala delle Asse, ha organizzato feste e spettacoli, ha progettato ampliamenti spettacolari e mai realizzati, ha presentato invenzioni meravigliose, ha partecipato a conversazioni sull’arte, la matematica, la natura...
Costruito a partire dal 1450, il Castello è un potente quadrilatero di circa duecento metri per lato, con un fossato divisorio all’interno, tre cortili di diverse dimensioni e quattro grosse torri angolari: due cilindriche verso la città, due quadrate verso settentrione. All’esterno appare come un edificio militare, ma l’interno è stato radicalmente trasformato con il trasferimento, nel 1466, della residenza e della corte dei duchi. Il complesso formato dalla cappella, dalla loggia ducale e dal portico “dell’elefante” è uno dei più eleganti esempi dell’architettura adattata alle esigenze e al gusto di una lussuosa signoria.
Con la caduta del ducato nell’anno 1500 comincia il declino: sotto le dominazioni straniere il castello diventa una rozza caserma, così malandata da suggerire più volte una completa demolizione. Alla fine dell’Ottocento l’architetto Luca Beltrami ripristina interamente l’edificio, valorizzando le parti superstiti e integrando con un po’ di fantasia quelle mancanti. Il rinnovato Castello Sforzesco ospita varie istituzioni culturali, e soprattutto le ricchissime raccolte d’arte del Comune di Milano. Nel 2015 è stata inaugurata l’ala autonoma per un capolavoro assoluto, la Pietà Rondanini di Michelangelo.
Tra le spesse mura della torre Falconiera è ricavata la vasta ed emozionante Sala delle Asse, in cui è tuttora in corso un delicato intervento di pulitura per rimuovere le ripassature e ritrovare, per quanto possibile, i resti della pittura di Leonardo. Nel 1498, poco dopo aver terminato il Cenacolo, per volere di Ludovico il Moro Leonardo ha trasformato la sala in un pergolato, con i rami di sedici alberi di gelso che si intrecciano con corde annodate, targhe celebrative e stemmi sforzeschi. Su una parete sono inoltre rimaste ampie tracce di suoi disegni, con radici che si insinuano tra le pietre.
In uno dei cortili del Castello è ospitata la storica Biblioteca Trivulziana, ricca di antichi manoscritti, fra cui il Codice Trivulziano, prezioso quaderno di appunti con scritti e disegni di Leonardo, fra i quali anche alcuni progetti per la copertura del tiburio del Duomo.
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