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Perché c'è uno zodiaco in chiesa

Cicli dedicati ai segni zodiacali e ai mesi popolano gli edifici di Medioevo e Rinascimento

​Maria Antonietta Crippa


Nel lungo Medioevo lo Zodiaco, associato alle personificazioni dei Mesi e a figure di uomini al lavoro, raggiunse la massima diffusione con le decorazioni scultoree sulle facciate delle chiese. Lo storico del Medioevo francese Viollet-le-Duc (1814-1879) ne ha segnalati molti, nel suo celebre Dizionario. Tra i più importanti quelli in due chiese abbaziali: a Vézelay (inizio del XII secolo) nel grande timpano del portale principale, con Cristo e gli apostoli; a Saint-Denis sul portale destro in facciata. Straordinario per qualità scultoree è, a suo giudizio, lo Zodiaco scolpito nel portale della Vergine sul fianco occidentale della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, del 1220 circa. Detto anche “Zodiaco siderale” o “degli astronomi”, è composto da dodici figure in verticale che, sei per lato, coronano Maria. Fra i tre rosoni di questa cattedrale, solo quello sulla facciata occidentale sovrastante il portale centrale del Giudizio universale è dotato di segni zodiacali, visibili solamente dall’interno della chiesa e in parte coperti dal grande organo.
Anche la cattedrale di Chartes possiede una colta vetrata zodiacale di grande bellezza, dono dei vignaioli della regione nel XIII secolo. Collocata nel deambulatorio, essa offre in sequenza parallela lo Zodiaco e i lavori agricoli nei mesi dell’anno. Non può infine essere dimenticata la serie zodiacale della cattedrale di Amiens, composta da sculture inserite in quadrifogli lungo il basamento della facciata occidentale, in corrispondenza del portale di San Firmino.
Non meno ricco di sorprendenti cicli scultorei su questo tema è il Medioevo italiano. Merita di essere segnalato qui almeno quello nella piemontese Sacra di San Michele, forse il più antico, tuttora oggetto di indagini storiche e di invenzioni fantasiose. Quest’antica abbazia sul monte Pirchiriano, in posizione strategica e di grande impatto paesistico all’imbocco della Val di Susa, ospita un celebre santuario appartenente alla rete europea del pellegrinaggio per san Michele arcangelo. Oltrepassando il suo portale d’accesso, a conclusione dello scalone detto “dei Morti” (ai suoi fianchi le nicchie custodivano le spoglie dei monaci) si trova il Portale dello Zodiaco, probabile esito di ricomposizione a seguito dello spostamento da una diversa collocazione. Nel suo stipite destro sono scolpiti i segni dello Zodiaco avvolti in rami intrecciati a cerchio; in quello a sinistra i simboli di sedici costellazioni; sulle facce interne, decorazioni floreali e di animali. Tutti di eccelsa qualità, di mano di scalpellini di varie provenienze guidati dal maestro Nicholaus, scultore del XII secolo attivo in molte cattedrali italiane, e autore del ciclo zodiacale nel portale meridionale della facciata del duomo di Piacenza, affine per stile e temi a quello della Sacra.
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