Luoghi dell' Infinito > La forza della parola

La forza della parola

​“Parole, parole, parole...” cantava Mina: versione pop del flatus vocis, concetto coniato dalla scolastica e poi divenuto proverbiale per identificare l’inconsistenza di un discorso. Eppure la parola è qualcosa di solido, su cui possiamo dire che si fonda l’intera storia dell’uomo. E, prendendo alla lettera il Prologo di Giovanni, è alla fonte di tutto. Parole dette, parole scritte, parole nella storia, parole sacre, parole d’amore, parole finali. Al tema della “parola” è dedicato il numero 242 di “Luoghi dell’Infinito” e allo stesso tempo la quarta Settimana della Bellezza, in programma a Grosseto dal 19 al 27 ottobre, realizzata dalla Diocesi con Fondazione Crocevia, in collaborazione con “Luoghi dell’Infinito” e “Avvenire”.  Due gli editoriali che aprono il numero. Nel primo il poeta Davide Rondoni evidenzia come le parole siano un bene delicatissimo, da cui può dipendere la vita e la morte di una persona. Nel secondo il filosofo Silvano Petrosino riconduce al potere proprio della parola di creare mondi. Se c’è una Parola, ci deve essere anche un ascolto, osserva Enzo Bianchi: rispondere al dialogo iniziato da Dio e testimoniarlo è la missione dei cristiani. Franco Cardini esplora invece il momento del passaggio dalla parola affidata alla sola voce alla parola scritta, la cui nascita è l’anello che collega la memoria alla storia. Narrare è un fatto costitutivo dell’uomo, ma l’alleanza tra uomo e parola oggi sembra in crisi: la parola narrativa e la parola scientifica sono al centro delle riflessioni di Giuseppe O. Longo. Il binomio inscindibile di parola e immagine è il segreto di un capolavoro della miniatura bizantina: il Codex Purpureus di Rossano Calabro, che ci viene raccontato da Cecilia Perri. Ampio spazio viene dato al rapporto tra la parola e le arti: la musica, nel testo di Pierachille Dolfini; la poesia che si apre alla preghiera, nell’antologia curata da Roberto Mussapi; la pittura, con Antonio Paolucci. Lo storico dell’arte racconta un particolare tipo di conversazione, quella sacra, che ha il suo vertice nella pala di San Zaccaria, capolavoro di Giovanni Bellini. Infine, le fotografie che Steve McCurry ha dedicato a chi legge, e la voce diretta di Emilio Isgrò che racconta il suo lavoro di mezzo secolo sulle parole: cancellate perché tornino nuove.
La sezione Arte&Itinerari si compone di due servizi. Il primo è a doppia firma: quella di Giuseppe Lupo per il testo e quella di Aurelio Amendola per le fotografie. Entrambi si concentrano su Matera, città delle città. Nel secondo Leonardo Servadio racconta il restauro della cripta del Santo Sepolcro a Milano.