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La cultura abbraccia il mondo

Formare, educare, comunicare: l’università come laboratorio per abitare il presente

​Gianfranco Ravasi

La parola stessa è un emblema: l’universitas suppone un orizzonte circolare che abbraccia i soggetti più diversi. All’inizio a costituirla erano le corporazioni di arti e professioni, poi la corolla si è arricchita dei vari saperi, ben sintetizzati nel termine “enciclopedia” che, come suggerisce l’etimologia, proponeva una paideia, ossia una formazione circolare globale. Se stiamo all’accezione attuale, l’università intreccia in sé scienza, didattica e riconoscimento giuridico, anche se ora allo spazio accademico si sostituiscono spesso i viali telematici.
Certo, sarebbe affascinante risalire lungo i secoli all’identificazione dei vari istituti che hanno gestito il sapere, ma sarebbe un’impresa quasi impossibile, perché si dovrebbe inseguire la storia dell’umanità. Già nella Grecia classica scuole come l’Accademia platonica o il Liceo aristotelico o la Stoà dell’omonimo sistema etico-filosofico stoico ambivano a essere sedi di magisterio e di discepolato. È curioso notare che, ad esempio, il Libro della Sapienza, un testo biblico greco deuterocanonico composto forse ad Alessandria d’Egitto attorno al 30 a.C., pone sulle labbra di un Salomone simbolico quello che probabilmente era il programma dell’insegnamento impartito nel museion di quella città ellenistica.
Eccone l’elenco: «La struttura del cosmo e la forza degli elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l’alternarsi dei solstizi e la sequenza delle stagioni, i cicli dell’anno e la posizione degli astri, la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche, la violenza delle passioni e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici» (Sapienza 7,17-20). Come è evidente, lo spettro delle discipline spazia dalla cosmologia alla fisica, dalla zoologia alla botanica e alla farmacologia e medicina (si legga anche il delizioso capitolo 38 del Siracide sul medico e le terapie), dalla filosofia alla psicologia.
Nell’accezione comune, lasciando tra parentesi la prestigiosa scuola di medicina di Salerno, attiva già nell’XI secolo, il primato storico e la palma della fama va all’Alma Mater Studiorum di Bologna che già nel 1158 riceveva dal Barbarossa una serie di privilegi per gli studenti, così da fiorire nel XIII secolo con le prime facoltà di medicina, filosofia, diritto, teologia. E se è lecita una testimonianza personale, il dono più alto in ambito accademico che mi sia stato mai offerto e che mi è più caro, è proprio la laurea honoris causa in filologia classica concessami nel 2018 dall’Ateneo bolognese.
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