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Indonesia, bellezza una e plurale

Diciassettemila isole. Un Eden naturale da tutelare. Come la convivenza tra fedi e culture, nel Paese a maggioranza musulmana più popoloso al mondo

​La barca spegne il motore. Ora, finalmente, è silenzio. Che presto si riempie di suoni primordiali: il canto lieve dell’acqua e del vento che accarezzano l’intrico fantastico delle mangrovie, lungo la costa di Bintan, una delle diciassettemila isole di quello sterminato arcipelago, geografico e umano, chiamato Indonesia. Solo cielo, acqua, piante. Il sole di mezzogiorno. E il caldo che torna a farsi opprimente, dopo la fresca parentesi donata dalla pioggia scrosciante del primo mattino.Il vento si placa. In questo scrigno verde, in questo mondo fluttuante dove la consumazione e rigenerazione d’ogni cosa non è più un’idea letta nei libri, ma si fa percezione della nostra carne tesa all’ascolto e all’incontro dell’inatteso, in questo luogo che ci è nuovo, che sentiamo estraneo, che scrutiamo con circospezione, animati dal desiderio di scoprirlo ospitale, ecco: tutto, ora, pare tendere alla totale immobilità. D’improvviso: un lampo smeraldino, un movimento leggero. Una presenza sinuosa, sopra le nostre teste. Un serpente velenoso? No: quello che ci fissa dal ramo è un lucertolone inoffensivo, ride la giovane guida rassicurando i viaggiatori occidentali che per un istante hanno potuto gustare il sapore ancestrale della paura.
Emozioni per turisti, d’accordo. Ma questo tratto di costa non è un parco giochi. E la posta in palio è alta. E tutt’altro che virtuale. Nella parte settentrionale di Bintan, quasi in faccia a Singapore, davanti a questo mare solcato fin dall’antichità da mercanti e pirati, esploratori e migranti, soldati dalle molte bandiere e missionari di fedi diverse, lungo le rotte che uniscono la Cina all’India, all’Arabia, all’Europa, diramandosi fino alle mitiche isole delle spezie, e dove, nell’ultimo decennio, più prosaicamente, si sono sviluppati hotel e resort di lusso, proprio qui si sta portando avanti il Mangrove Restoration Program per la salvaguardia di questo habitat tanto delicato. E vitale: anche per noi che stiamo dall’altra parte del mondo. Le foreste di mangrovie, infatti, non sono solo una barriera all’erosione delle coste, una protezione contro inondazioni e tifoni e una straordinaria risorsa, ambientale ed economica, per le popolazioni locali. Sono anche un’eccezionale risorsa ecologica globale, grazie alla loro capacità di trattenere anidride carbonica, a parità di superficie, superiore a quella delle foreste pluviali.

di Lorenzo Rosoli