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IL RESPIRO DELLA PIAZZA

​La piazza, nel suo significato urbanistico, può essere definita come uno spazio libero limitato da costruzioni: vale a dire uno spazio vuoto in mezzo al pieno, un allargarsi delle maglie del costruito per “fare luogo” a una possibilità. In Italia esiste un legame profondo tra città e piazze (al plurale perché ognuna corrisponde a un’anima diversa), così come ciascuno di noi sente una affinità speciale con una piazza in particolare. La piazza è il luogo dell’incontro, della festa, del rito popolare, della protesta, ma anche del controllo e della repressione. Il nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, il mensile di arte e cultura di “Avvenire”, in edicola da martedì 5 febbraio, è un viaggio nella storia e nel presente della piazza.
Due gli editoriali del numero. Nel primo l’antropologo Fiorenzo Facchini individua la relazione come filo rosso della piazza da Cnosso al web. Nel secondo l’architetto Paolo Portoghesi sottolinea come progettare una piazza sia progettare per la vita, sfida che richiede grande umiltà, senso della storia e lungimiranza. Franco Cardini racconta come questo “cuore largo”, dal forum romano alle piazze medievali e dell’epoca moderna, sia il motore politico ed economico del sistema urbano. Un cuore che acquista poi una profonda dimensione sacra, raccontata da Maria Antonietta Crippa. Elena Pontiggia racconta la piazza sotto la prospettiva dell’arte. Roberto Mussapi invece osserva come la piazza non sia argomento frequentato dai poeti: l’origine del rito e della tragedia, dice, non è urbana. Leonardo Servadio si sofferma le nuove piazze di Milano, una città che continua a salire. Il critico dell’architettura Luigi Prestinenza Puglisi ci offre una prospettiva oltre la retorica del “luogo comune”, perché questi spazi si trasformano insieme alle dinamiche della città. Al punto che oggi, osserva Alessandro Beltrami, i grandi spazi commerciali e gli outlet village, che spesso sorgono fuori dai centri abitati, si configurano come “piazze del mercato” di una nuova territorialità fondata su mobilità e infrastrutture. La sezione Arte&Itinerari è composta da un dittico a firma di Franca Porciani, un viaggio in Lomellina, il regno delle risaie lombarde: da una parte l’eredità spirituale delle basilica longobarde e dell’intervento degli Sforza, dall’altra le rocche e i castelli, veri e propri signori della pianura.