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C’era una volta il Norfolk. E c’è ancora

Il paesaggio della regione inglese è intriso di spiritualità: anglicani e cattolici vivono insieme le sfide del presente

​Natura, chiese e una spiritualità antichissima. Una combinazione che rende il Norfolk una regione di villeggiatura molto amata – sul Mare del Nord a due ore di auto da Londra – e al tempo stesso un luogo dove “si respira” la fede.
«Si dice che nel Norfolk esista la più alta concentrazione di chiesette medievali del mondo, una ogni tredici chilometri, la massima distanza che un pastore riusciva a percorrere col suo gregge prima di essere costretto dalla stanchezza a fermarsi», spiega suor Teresa Keswick, priora del convento carmelitano cattolico di Quidenham, fondato nel 1948 a una trentina di chilometri a sud di Norwich, capitale che si trova quasi al centro di questa contea orientale dell’Inghilterra affacciata sul mare del Nord.
Luogo d’arte e di musica, il monastero ospita suor Wendy Beckett, famosa eremita e storica dell’arte, ora ottantasettenne. Il convento ha una storia antichissima, che risale al dodicesimo secolo, quando terreno e palazzo appartenevano alla famiglia De Ponte; di quel periodo rimane l’orto con la meridiana. Nel periodo della Riforma, la proprietà apparteneva alla famiglia Bedingfeld, che però, rimasta fedele al cattolicesimo, non riuscì a sopportare le pesanti tasse imposte da Elisabetta I, e nel XVI secolo dovette venderla al protestante John Holland. Le suore acquistarono la costruzione e la adattarono a monastero nel 1948.
Circondata da un magnifico parco, la chiesa, costruita circa sessant’anni fa, ospita un bellissimo crocifisso di legno, scolpito dall’artista contemporaneo Gary Breeze. «Gli ospiti – spiega suor Teresa – possono partecipare alla nostra giornata di preghiera, punteggiata dalla liturgia delle ore, cantata da noi, e dalla Messa». Nella stessa cappella una vetrata policroma ricorda il martirio delle monache carmelitane di Compiègne, ghigliottinate nel 1794. Nei dintorni del convento si possono visitare anche altri luoghi interessanti, come la chiesa di East Harling, che conserva una vetrata medievale di pregevole fattura, perfettamente conservata, e l’abbazia anglicana di Wymondham risalente al XII secolo.
La ricchezza spirituale del Norfolk si accompagna al fatto che, ormai milleseicento anni fa, questa era la regione più ricca d’Inghilterra dopo Londra. Per secoli Norwich fece concorrenza alla capitale, unendo alla prosperità economica la fioritura di un numero molto alto di chiese e luoghi di culto: se ne contano un centinaio. Il relativo isolamento del territorio, confinato all’estrema costa orientale del Paese, favorì i contatti via mare con i Paesi Bassi, dai quali arrivarono abilissimi tessitori fiamminghi. Cominciò così una fiorente industria laniera che fece la fortuna di tutta la contea fino al diciottesimo secolo.

di Silvia Guzzetti