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Una sola missione: ricostruire l’uomo

Tutto in Wojtyła, il grande comunicatore, testimonia la volontà di riconoscere l’integralità della persona

Oggi una delle maggiori difficoltà nella trasmissione e nella comunicazione di valori – e più specificatamente di valori trascendenti – è la scomparsa di un sistema comune di riferimenti, ossia i quadri generali di convinzioni e ipotesi tipiche di ogni epoca, nelle quali le parole di uso comune hanno un luogo, una posizione e un significato proprio. Se è possibile capirci quando parliamo lo si deve al fatto che le parole che impieghiamo abitualmente hanno una collocazione precisa in un quadro di riferimenti condiviso da una comunità in un determinato momento storico e culturale. Termini come natura umana, persona, coscienza morale, preghiera, Dio, vita eterna, così come famiglia, amore umano, sessualità ecc. hanno avuto in altre epoche – almeno in Paesi di tradizione cristiana – un significato intelligibile per la maggioranza, poiché parte del sistema di riferimenti condivisi.

Attualmente la situazione, da questo punto di vista, ha cambiato radice. Le società hanno perso la loro omogeneità culturale e diversi sistemi di riferimento convivono in una stessa comunità, offuscando in questo modo il significato ultimo delle parole che utilizziamo. Si potrebbe persino dire che in queste società si è perso il dizionario comune. Quando le parole mancano di contenuto reale o quando tale contenuto è disconosciuto, i concetti si svuotano e la realtà diviene vaga e sfuggente. La questione, in definitiva, si potrebbe formulare così: quando c’è un sistema cristiano di riferimenti, Dio per l’uomo è il centro. Quando si considera Dio irrilevante, l’uomo si rende autoreferenziale. Per questo penso che il pontificato di Giovanni Paolo II abbia intrapreso la missione di ricostruire quel vocabolario comune non più esistente nella nostra epoca e che, tuttavia, è oggi indispensabile per capire la realtà umana e l’universo dei valori cristiani. Questo modo di presentare la verità cristiana era un carattere distintivo degli scritti e dell’attività di Karol Wojtyła e ha continuato a esserlo nell’immenso magistero di Giovanni Paolo II......

di Joaquín Navarro-Valls
direttore della sala stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006​