Il dato inesistente

di Raul Gabriel

I dati non sono la molecola costitutiva della realtà ma il prodotto di una serie di transazioni. Funzionano sul piano pratico, non su quello dell’essere

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Al-Zij al-Mu’tabar al-Sanjari al Sultani (“Tavole astronomiche per il sultano Sanjar”)

Il novum digitale custodisce nel dedalo caotico dell’essudato tecnologico un genoma arcaico di mitologie antropodirette, se non più del tutto antropomorfe. Lo Zeus incontrastato in questa versione updated di Olimpo in bit è un participio passato piuttosto goffo che aspira ad affrancarsi nella attualità rassicurante del sostantivo, aggirando i limiti che affliggono le meraviglie della lingua.

Il dato, dato da sempre, ha assunto negli ultimi anni il ruolo di indice secolarizzato in fieri del reale aumentato, cui restituisce una allure dal carattere dogmatico che – dati alla mano – sembra mettere d’accordo tutti nella gestione a responsabilità limitata di questo mondo, in mano a pochi con la complicità dei molti.

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