Luoghi dell' Infinito > Ancona, la cattedrale come faro

Ancona, la cattedrale come faro

​Leonardo Servadio

Tipicamente, nella città medievale il luogo dove sorge la chiesa diviene il sito più importante. Grazie alla sua presenza – imponente, densa di valore simbolico, potente nello slancio verticale – la basilica definisce il centro urbano, sebbene in età romana fosse collocato altrove. La costruzione del Duomo di Milano tra il Trecento e il Quattrocento offusca il pur vicino Broletto (il vecchio municipio) e strappa all’antico incrocio tra cardo e decumano il ruolo di cuore della città. A Cremona la cattedrale col suo Torrazzo domina tutto il panorama urbano fino alla campagna. Chi si avvicina a Chartres vede da lontano levarsi i pinnacoli della chiesa, innalzata quale squillante emblema della città. Più vicini a noi, il tempio espiatorio della Sagrada Familia si trova in quella che era una periferia quando cominciò la sua costruzione ma, grazie alla sua presenza, è divenuta il centro simbolico per Barcellona. Da Parigi a Colonia, da Firenze a Strasburgo sono molteplici gli esempi che mostrano come nella città europea la basilica cattedrale si impone quale momento caratterizzante e fulcro urbano. Ma Ancona risalta, con una particolarità: qui il luogo eminente già c’era e per questo all’epoca dei Comuni vi viene posta la cattedrale a suggello dell’importanza raggiunta dall’abitato. Che da quel tempo crescerà discendendo da quella, un po’ come la lava si diffonde calando dalla bocca di un vulcano.
[...]