a tu per tu con il Papa
Dai palazzi vaticani ai viaggi apostolici, il grande fotografo lombardo ha seguito passo per passo Paolo VI e ne ha mostrato il volto più autentico
Paolo VI, accompagnato da don Pasquale Macchi, sale sull’auto papale per una visita a un istituto religioso a Roma
La Corte pontificia e la Guardia nobile, poi abolite da Paolo VI nel 1968 con il motu proprio Pontificalis Domus, negli appartementi papali
Le mani evidenziano il tono colloquiale caratteristico di Paolo VI durante le udienze private, ma anche la sua apertura al dialogo con il mondo
Il Papa riceve una famiglia in udienza privata
Paolo VI accompagnato dai suoi collaboratori attraversa la Sala Regia per recarsi a un’udienza generale in San Pietro
Una giovane sposa attende di essere ricevuta in udienza privata dal pontefice nel giorno delle nozze
Il volto sorridente di Paolo VI mentre accende il cero nella veglia pasquale del 1964. La sagoma di papa Montini fotografato di spalle – la prima volta per un pontefice – mentre si affaccia alla finestra su piazza San Pietro per l’Angelus. Quelle mani trepidanti e accoglienti, protese sul mondo, mani che hanno affascinato anche Floriano Bodini, grande e purtroppo dimenticato scultore del Ritratto di un Papa. Sono foto che oggi definiremmo iconiche, immagini che segnano nel profondo ciò che è il nostro ricordo e la nostra conoscenza del pontefice chiamato a confrontarsi con la modernità e a farsi, come Paolo di Tarso, nuovamente apostolo delle Genti fino a raggiungere i confini del mondo. Sono tutti scatti di Pepi Merisio, il grande fotografo di Caravaggio: cantore della civiltà contadina, del papa bresciano è stato il vero biografo per immagini. La sua Leica l’ha seguito nei grandi eventi ma, soprattutto, nel quotidiano, mostrandoci la sua straordinaria umanità. A partire dal reportage storico Una giornata col Papa, uscito su “Epoca” il 20 settembre 1964.
di Giovanni Gazzaneo