Un velo dalle mille trame
Religione, politica, scienza: la Sindone fin dal Trecento è stata oggetto di letture (e polemiche) sempre diverse
l’interno della Cappella della Sindone a Torino con lo scenografico altare, prima dell’incendio del 1997 (Scala).
la Sainte-Chapelle nel castello di Chambéry, dove era conservata la Sindone prima del trasferimento a Torino (Scala)
distintivo di pellegrinaggio con la Santa Sindone (XIV-XV secolo). Parigi, Musée national du Moyen Age (RMN-Grand Palais/Alinari)
Peter Paul Rubens, Deposizione (1616-1617), olio su tela. Lille, Musée des Beaux-Arts (Scala).
Ricostruire dal punto di vista documentario la storia della Sindone è possibile solo a partire dal XIV secolo, quando compare in Francia, a Lirey, nelle mani di un cavaliere di grande fama, Geoffroy de Charny. Da allora a oggi una soddisfacente catena di eventi documentati consente di ricostruire una storia articolata e interessante. Prima di quel momento emergono notizie che attestano la venerata conservazione di oggetti che si pensava potessero essere appartenuti al corredo funerario di Gesù – tra cui la Sindone citata dai Vangeli – e di immagini “miracolose” raffiguranti quello che si riteneva essere il vero ritratto di Gesù – per la verità con una iconografia molto vicina al volto sindonico. Nel 1204 un cavaliere della quarta crociata ha descritto un lenzuolo con una immagine di Gesù che sembrerebbe accostabile alla nostra Sindone e che in ogni caso dimostra come non estranea all’epoca la possibilità dell’esistenza di una immagine di Cristo impressa in un telo. Tuttavia da un punto di vista strettamente documentale non abbiamo elementi tali da dare per dimostrato un legame tra questi oggetti e il lenzuolo comparso a Lirey. Sono state fatte molte ipotesi, alcune più interessanti, altre fantasiose come le teorie che vorrebbero coinvolti i Templari. Il silenzio delle fonti tuttavia non si può considerare come un verdetto definitivamente negativo sulla possibilità che la Sindone sia parte del corredo funerario di Gesù. Occorre privilegiare i dati emersi dallo studio diretto dell’oggetto o per avere risposte ai vari interrogativi
......di Gian Maria Zaccone
direttore scientifico del Museo della Sindone