Timothy Radcliffe. Cristiani, siate felici
Il teologo domenicano, nato a Londra nel 1945, offre la sua visione su questa epoca, problematica ma nuova e ricca di speranza: «Riportiamo nel dibattito la bellezza della fede»
Giovanni Gazzaneo e Silvia Guzzetti
Bastano i titoli dei suoi libri per comprendere come Timothy Radcliffe ami affrontare le sfide e andare al cuore dei problemi: Una verità che disturba. Credere al tempo dei fondamentalismi (Emi, 2019), a difesa del cristianesimo nell’epoca della «globalizzazione della superficialità»; Vivi in Dio. Per un nuovo immaginario del cristianesimo perché la nostra immaginazione interagisce ed è arricchita dai modi contemporanei di pensare il mondo. Teologo e biblista, già maestro generale dell’Ordine domenicano, Radcliffe vive ad Oxford ed è tra gli autori di spiritualità più noti a livello internazionale. Molto apprezzato per la sua capacità di far dialogare fede cristiana e cultura contemporanea I suoi titoli sono stati tradotti in diverse lingue.
L’epoca che stiamo vivendo è una nuova epoca, come afferma papa Francesco?
Viviamo una crisi fatta di contagio. Il virus si è diffuso in tutto il mondo a una velocità straordinaria. Ci ha mostrato quanto profondamente siamo collegati gli uni agli altri, ma ha anche provocato la reazione opposta, ovvero l’isolamento. La tensione tra queste due dimensioni si è vista molto bene quando gli italiani si sono affacciati dai loro balconi per battere le mani e cantare. Una specie di comunità spontanea di persone che erano confinate a casa loro, separate le une dalle altre. Quando la pandemia sarà passata chi avrà vinto? L’isolamento o la comunità? Potremo scegliere se ritirarci in una mentalità protezionista nella quale vediamo lo straniero come minaccia. Oppure potremo abbracciare in un modo nuovo il fatto che siamo tutti dipendenti gli uni dagli altri. La ricerca di un vaccino, almeno in alcuni casi, è diventata una cooperazione con scienziati di tutto il mondo che collaborano anziché competere. Questo mi fa sperare che una nuova epoca sia già all’orizzonte.
Quali sono le caratteristiche essenziali di questo mondo che cambia?
Che domanda enorme! Ho già parlato della nostra interdipendenza. Per questo motivo la maggior parte dei giovani rifiutano ogni forma di intolleranza e lo trovo un atteggiamento bellissimo. Non possiamo accettare che le persone vengano rifiutate perché appartengono a una certa razza o colore di pelle o credo religioso o orientamento sessuale. Ma c’è anche una nuova forma di intolleranza! Trovandosi di fronte il disaccordo su questi problemi la nostra società trova difficile discutere con calma e razionalità. Nel Regno Unito i docenti e gli esperti che hanno opinioni poco popolari vengono emarginati dagli studenti, zittiti, ostracizzati.
Vediamo un aumento dell’intolleranza nel nome della tolleranza! Le discussioni sul gender illustrano tutto ciò in modo evidente. C’è uno scontro violento tra femministe e transessuali. In un’epoca di tweet e comunicazione istantanea avremo la pazienza e la capacità di concentrazione di fare i conti con queste differenze o ci limiteremo a urlare gli uni contro gli altri? Quando ci troveremo davanti la diversità di opinioni penseremo o ci limiteremo a urlare? [...]