Sri Lanka, isola risplendente
Alla scoperta della perla dell’oceano Indiano: antiche città immerse nella giungla, montagne sacre e la ricerca di una convivenza pacifica tra etnie
una processione di fedeli buddhisti (Mauricio Abreu/John Warburton-Lee/Cuboimages)
pescatori sulla spiaggia di Dalawella a Unawatuna, nel sud dell’isola (Christian Kober/John Warburton-Lee/Cuboimages)
Anuradhapura, operai al lavoro sulle impalcature del dagoba Abhayagiri (Christian Kober/John Warburton-Lee/Cuboimages).
Colombo, un edificio costruito nel 1906 come grande magazzino per proprietari terrieri e funzionari inglesi. Sullo sfondo i grattacieli della città moderna (Nigel Pavitt/John Warburton-Lee/Cuboimages).
Colombo, passeggiata sulla spiaggia del parco Galle Face Green (Kay Maeritz/LookImages/Cuboimages)
giovani monaci buddhisti a Sigiriya (Tucano)
Lontana perla dell’oceano Indiano, la terra dello Sri Lanka è nota fin dall’antichità come origine delle profumatissime spezie: era Taprobana per i geografi greci, Serendib per quelli arabi, Seilan, ossia “isola dei leoni”, per Marco Polo, Ceylon dall’approdo dei portoghesi nel XVI secolo fino al 1972. Il suo nome deriva dal sanscrito lamka, che significa “isola risplendente”. La “lacrima dell’India”, come è stata chiamata per la forma e posizione, è davvero abbagliante. La natura le ha donato foreste sconfinate, picchi rocciosi, coste da sogno. Ma anche un suolo ricco in superficie e in profondità: alla luce del sole crescono le varietà più pregiate di pepe e cannella e dalla metà dell’Ottocento – dopo che un fungo distrusse le piantagioni di caffè – anche di tè; il sottosuolo invece è il regno di zaffiri, rubini, granati, topazi
......di Alessandro Beltrami