Rio. Il domani in una festa
Nata dall’incontro di tante etnie, la metropoli carioca tra feste e contraddizioni è il crogiolo dell’umanità di domani. Ora accoglie la Gmg: cammino, gioia e casa

Era l’alba del primo gennaio 1502, quando Amerigo Vespucci e Alonso de Ojeda videro profilarsi davanti ai loro occhi la meraviglia della baia di Guanabara, disseminata di isole traboccanti di verde. La credevano foce di un fiume (rio), e così la battezzarono in quella data (janeiro, gennaio). Sullo sfondo, colli tondeggianti e luccichio d’altre acque interne. Un eden. Ed è proprio questa visione di paradiso in terra che è penetrata nell’immaginario popolare carioca (così si chiamano gli abitanti della metropoli), secondo cui il Signore creò il mondo in sei giorni e il settimo lo dedicò a far nascere Rio de Janeiro......
di Ulderico Bernardi e Michele Falabretti