Perché mi guardi e non favelli
Il ritratto è antico quanto l’arte stessa.Dal Fayyum a Giorgio de Chirico, viaggio in un genere sempre attuale
Nella cosiddetta oasi del Fayyum e in altre aree dell’Egitto sono stati invece rinvenuti molti ritratti funebri, divenuti giustamente famosi; dipinti su tavolette di legno, che venivano poste sulle mummie in corrispondenza del volto del defunto, sono databili tra la fine del primo secolo avanti Cristo e la metà del terzo secolo dopo Cristo. Quello qui riprodotto, ritrovato nella necropoli di er-Rubayat, è oggi conservato al British Museum di Londra dove, tra l’altro, sono esposte anche alcune mummie con la tavoletta ancora sul volto. Impressiona vedere la vividezza dello sguardo, gli occhi grandissimi e spalancati, di questi nostri ignoti fratelli di duemila anni fa. Sembrano vivi: anzi, dovremmo chiederci non se sono vivi loro, ma se lo siamo noi......
di Elena Pontiggia