IL VOLTO DELLA SPERANZA
Giubileo: la grazia e la gioia del perdono. La storia, le arti, i santi
“Pellegrini di speranza” è il motto scelto da papa Francesco per l’Anno Santo che si è aperto nella notte di Natale. Una speranza fondamentale in questi tempi di guerra e di angoscia. Una speranza che mette in cammino. Saranno moltissimi coloro che giungeranno a Roma spinti dalle motivazioni che hanno sostenuto i pellegrini dal 1300 in poi: la richiesta di perdono, il desiderio di venerare la tomba di san Pietro e le reliquie dei martiri, la visita alle Sette Chiese... Ma come è nato il Giubileo? In quale tradizione biblica si radica? E qual è la storia degli Anni Santi? Come è cambiato questo grande pellegrinaggio? Come ha inciso sulla forma dell’Urbe? A queste domande cercano di rispondere le pagine del nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, in edicola da martedì 7 gennaio. Rinnovando così la vocazione di questa rivista, nata nel 1997 per accompagnare i lettori di “Avvenire”, e non solo, verso il Grande Giubileo del 2000.
L’editoriale che apre la monografia è a firma di Giovanni Gazzaneo, ed è dedicato al rapporto tra perdono e speranza: «Il perdono è capace di ricomporre le ferite nel segno di una vita rinnovata, di una luce ritrovata. “Sperare equivale a vivere: l’uomo, infatti, vive in quanto spera”, diceva il cardinale Carlo Maria Martini […] E solo dal perdono può germogliare la speranza e aprire orizzonti nuovi e inattesi. Ecco perché il Giubileo, e non solo questo Giubileo, può essere definito sempre “Giubileo della Speranza”: chi cerca il perdono, chi si mette in cammino per essere perdonato, chi supplica di essere redento, non solo è liberato dalla colpa, ma riceve in dono la speranza». La storia e le dinamiche del Giubileo biblico sono al centro dell’ampio contributo del cardinale Gianfranco Ravasi. Con il medievista Franco Cardini si passa alla storia cristiana: un’analisi delle condizioni, a partire dalla nuova vitalità della Chiesa latina, che hanno condotto all’indizione da parte di papa Bonifacio VIII del primo Giubileo nell’anno 1300. Pasquale Iacobone racconta la riscoperta – antica e più recente – delle catacombe e lo sviluppo dell’archeologia cristiana. Timothy Verdon mostra come i Giubilei abbiano contribuito a modellare il volto urbanistico, monumentale e artistico della Roma moderna. Elisa e Marco Roncalli raccontano i poeti che hanno trovato ispirazione nel grande Perdono: da Dante a Belli a Pasolini. E sempre i Roncalli si soffermano sui santi protagonisti dei Giubilei: dal francescano Andrea Conti, ritenuto l’ispiratore del primo Giubileo, a San Giovanni Bosco. Antonia Salzano propone un ricordo del figlio, Carlo Acutis: il ragazzo, morto a quindici anni, verrà canonizzato nel corso dell’Anno Santo. Antonio Musarra racconta la genesi di un particolare fenomeno legato alle trasformazioni geopolitiche che condussero ai Giubilei: quella dei Sacri Monti. Andrea Milanesi rievoca la musica composta per gli Anni Santi. Franco Cardini, a conclusione della monografia, propone un “dizionario” delle parole del Giubileo dalla A alla Z.
Chiudono il numero le rubriche Maria Gloria Riva, Marco Vannini, Luigi Garbini, Lucia Stefani, Massimo Lippi e Antonia Arslan. Inizia inoltre una nuova rubrica di Leonardo Servadio dedicata al rapporto tra l’edificio chiesa e lo sviluppo urbano.