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IL MONDO IN UNA BICICLETTA

​Se il chansonnier francese Guy Demaysoncel poteva sostenere che «la bicicletta è la penna che scrive sull’asfalto», è perché le due ruote sono la forma più democratica possibile di poesia. Nel tempo la bici si è svincolata dall’essere semplicemente un mezzo per diventare un mondo. Anche perché, pur restando sempre a fedele a se stessa, si è differenziata in un numero imprecisato di specie diverse, adattandosi a ogni habitat. la fortuna della bicicletta cresce sempre di più, Forse perché in sella non si smette mai di essere bambini. Il mondo della bicicletta (e la bicicletta nel mondo) è al centro dello speciale del numero 307 di “Luoghi dell’Infinito”, il mensile di arte, cultura e itinerari di “Avvenire”, in edicola dal 1 luglio.
Ad aprire il numero è Simone Paliaga che racconta il curioso rapporto tra filosofi e la bicicletta: per molti, infatti, è stata una grande passione ma come momento di liberazione dal pensiero, non come volano. Alcuni però l’hanno messa al centro delle idee, e così Marc Augé ha potuto definirla “mitica, epica, utopica”. Perfetta. E infatti la bicicletta è stata ed è per molti il momento della fantasia: Davide Re ne traccia un percorso fra tecnologia, sogno e immaginario fantascientifico. Il designer sudtirolese di stanza a Monaco Christian Zanzotti ne racconta l’evoluzione degli ultimi trent’anni, fino all’avvento del cuore digitale: a cui ora è tempo di dare uno spirito.
Bicicletta e polvere: è l’Eroica, manifestazione rigorosamente riservata alle biciclette d’epoca che ogni ottobre raccoglie migliaia di appassionati nelle strade bianche delle Terre di Siena. È la corsa che non si vince: si vive. Ce la raccontano la penna di Alberto Caprotti e le immagini di Paolo Penni Martelli. La spettacolare Via del Sale, percorso tra Piemonte, Francia e Liguria e soprattutto tra montagna e mare, è al centro del contributo di Massimo Dezzani, mentre Antonio Giuliano disegna un percorso cicloturistico attraverso il grande medioevo europeo da Assisi a Bruges.
La bicicletta può essere un’esperienza spirituale? Chi ha dubbi legga l’intenso e inatteso racconto di Alessandro Deho’, sacerdote, scrittore e grande appassionato di due ruote. La bici come libertà: lo hanno imparato bene le donne alla fine dell’Ottocento. Giacomo Cardinali porta l’attenzione sulla figura di Annie Londonderry, figura fondamentale nella mostra dedicata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana dedica al viaggio, che nel 1894 girò il mondo in bicicletta: da sola. Ma i viaggi estremi in sella non sono finiti: il reportage di Paolo Penni Martelli ci porta dritti nel vento e nei volti della Patagonia.
E, in conclusione, la bici e la città. Paolo Pileri, professore del Politecnico di Milano, scrive un manifesto per il “diritto alla lentezza”: valorizzare la mobilità a pedali, non solo urbana, ha vantaggi sociali, sanitari, economici. Il viaggiare lento è un incentivo alla felicità… eppure, la politica non se ne accorge. Federico Ravassard offre un racconto solo per immagini di AbbracciaTO, un percorso ciclabile di 60 km attorno a Torino attraverso quartieri periferici, parchi, aree in cerca di futuro.
La sezione “arti e itinerari” propone la visita di Umm al-Jimal, gioiello dell’archeologia della Giordania che sfida il deserto, di Riccardo Michelucci, e un incontro con Andrea Mastrovito che racconta da Alessandro Beltrami il suo intervento nella cripta del santuario della Madonna della Guardia a Tortona.