Giuseppe, il carpentiere di stirpe regale
Molto più di un semplice artigiano: la figura storica di Giuseppe in una rilettura dei Vangeli canonici e apocrifi
Franco Cardini
Altro che vecchio falegname, nemmeno fosse stato Geppetto (e del resto Collodi un che di cristologico in Pinocchio lo ha pur intrufolato: il che fu notato a suo tempo da un vecchio filosofo gentiliano, Vito Fazio Allmayer, Commento a Pinocchio, Firenze 1945)! Giuseppe di Betlemme, della tribù di Giuda, della regale casa di David, modestamente viveva ma non era un modesto legnaiolo: bensì un nobile carpentiere collega del fenicio Hiram, l’architetto del Tempio. La sua mazza è la verga dei maestri costruttori, che serve a verificare quanto una muraglia sia dritta, quanto una misura sia corretta. Simbolo di potere e strumento professionale. E qui, piaccia o no, perfino le tradizioni massoniche avrebbero qualcosa da suggerire: porta lontano, saputa usare, la simbologia…
Cominciamo dall’attestazione delle nobili origini umane di Gesù attraverso Giuseppe, quali ce le attestano i Vangeli canonici: “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di David, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco... Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re David. Il re David generò Salomone dalla donna di Uria, Salomone generò Roboamo… Iosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. E dopo la deportazione in Babilonia Ieconia generò Salatiel… Matan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, detto il Cristo. In tutto, dunque, le generazioni da Abramo sino a David sono quattordici, e da David sino alla deportazione di Babilonia quattordici, e dalla deportazione di Babilonia sino al Cristo quattordici generazioni” (Mt, 1,1-17). Matteo attesta la linea genealogica regale portatrice del diritto di legittima successione di Gesù dal re David e il suo diritto ereditario, come discendente di Roboamo, sul regno di Giuda: dal momento che nel 926 a.C., alla morte di re Salomone figlio di David, il regno ebraico si era diviso in due parti ereditate dai due suoi figli (di Israele, a nord, comprendente Galilea e Samaria con 10 tribù con capitale Sichem; quello di Giuda a sud, la sola Giudea con le tribù di Giuda e di Beniamino a Roboamo), Gesù in quanto figlio di Giuseppe aveva formale diritto alla corona di Giudea, per quanto tale regno non esistesse più da quando nel 587, dopo un periodo di discordie e di torbidi, i babilonesi di re Nabuchodonosor lo avevano conquistato, avevano distrutto il Tempio di Gerusalemme e deportato tutti i giudei a Babilonia.
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