Gesù e la rivoluzione dell'amore
Gesù è il solo vero rivoluzionario della storia Sovverte ogni legge in nome dell’agape
Massimo Naro
Oggi tanti parlano di un cambio d’epoca in corso, illustrandolo – come ha fatto Raffaele Alberto Ventura in un interessante libro intitolato La guerra di tutti – alla stregua di una corsa pazza destinata a degenerare in deriva disastrosa, un momento di crisi totale e definitiva, il tracollo irreversibile di un ordine mondiale ormai disfunzionale a tutti i livelli.
Anche papa Francesco insiste nel segnalare non semplicemente un’epoca di cambiamenti, come è inevitabile e persino opportuno che sia per veder progredire il mondo, bensì un radicale cambiamento d’epoca, cioè una sorta di rivoluzione globale che ha la valenza spiazzante della svolta definitiva. Lo ha ribadito alla vigilia dello scorso Natale, il 21 dicembre 2019, illustrando il senso del processo di riforma della Curia pontificia da lui avviato: «Quella che stiamo vivendo non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma è un cambiamento di epoca. Siamo, dunque, in uno di quei momenti nei quali i cambiamenti costituiscono delle scelte che trasformano velocemente il modo di vivere, di relazionarsi, di comunicare ed elaborare il pensiero, di rapportarsi tra le generazioni umane e di comprendere e di vivere la fede e la scienza». Di fronte a uno scenario del genere si può correre il rischio di scoraggiarsi, o persino di barare, facendo soltanto finta di abbracciare il cambiamento. «L’atteggiamento sano è piuttosto quello di lasciarsi interrogare dalle sfide del tempo presente».
Sono osservazioni pertinenti e utili, sia per offrire una peculiare chiave di lettura della complessità storica con cui abbiamo a che fare sia per innestare nel confronto pubblico l’eco del messaggio cristiano. In tale prospettiva, chiamare in causa, nelle pieghe del magistero ecclesiale o comunque della riflessione pastorale (come Bergoglio faceva in un suo libro del 1987 ora ripubblicato in traduzione italiana per i tipi dell’editrice Solferino col significativo titolo Cambiamo!), il fenomeno del cambiamento epocale e applicarlo a ciò che avviene ai nostri giorni significa rimandare a un mutamento epocale ben più decisivo, che ha svelato i connotati fondamentali della storia. Infatti, dal punto di vista cristiano, “la” svolta epocale è già accaduta, circa duemila anni fa, condensandosi in Gesù di Nazaret, il rabbi galileo protagonista di un evento straordinario e singolare, ossia della risurrezione dalla morte: un fatto inedito e, anzi, inaudito, cioè mai prima sentito perché mai prima accaduto. Che un morto tornasse in vita non era mai successo. Da questo evento pasquale dipende la fede cristiana, come san Paolo ha rimarcato: «Se Cristo non è risorto, vana è la nostra predicazione e vana è la vostra fede» (1Cor 15,14). [...]