Gaudioso Veronese
La pittura gioiosa di Paolo Caliari è al centro di una grande mostra nella città che gli diede natali e nome
Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1528 – Venezia 1588), Convito in casa Levi (1573), olio su tela. Venezia, Gallerie dell’Accademia.
Matrimonio mistico di santa Caterina (1571), olio su tela. Venezia, Gallerie dell’Accademia
Le tentazioni di sant’Antonio abate, (1552-1553), olio su tela. Caen, Musée des Beaux-Arts.
Nasce a Verona nel 1528, un anno dopo il Sacco di Roma, al culmine di un decennio a dir poco travagliato. Carestie, pestilenze, assedi e battaglie. Gli artisti si disperdono e la Maniera moderna si diffonde, ma allo stesso tempo prende a essere interpretata e, a volte, contraddetta. In certi casi, più che di crisi o anticlassicismo, di incertezza e ripiegamento, possiamo parlare di momenti di raro equilibrio e di robusta consistenza. Paolo Caliari, il Veronese come fu soprannominato dopo il trasferimento pressoché definitivo a Venezia nel 1556, sembra far parte di questa schiera eletta di interpreti di una Maniera in cui convivono senso religioso e fascinazione mitologica, attenzione per la ritrattistica e devozione nei confronti di un gusto architettonico che Sanmicheli e Palladio stanno sperimentando in tutto il Veneto. È attento alla monumentalità della figura di Giulio Romano e al raffaellismo di Correggio, alle eleganze di Bronzino e di Parmigianino, nonché alla tradizione incarnata da Tiziano. Veronese è probabilmente il più gaudioso tra i pittori del suo tempo
......di Beatrice Buscaroli