Francesco Saverio, il gesuita che scoprì l'Oriente
Amico di sant’Ignazio, aprì la stagione missionaria della Compagnia. Fu attivo in India e Giappone e morì alle porte della Cina
Franco Cardini
La Riforma cattolica della Chiesa, impropriamente appiattita sul concetto riduzionistico di “Controriforma”, ha senza dubbio un’origine composita, nella quale ha giocato un ruolo primario l’eredità dell’umanesimo italiano, riletta ai primi del Cinquecento da Erasmo da Rotterdam e vivificata dalla tradizione tardomedievale della cosiddetta Devotio moderna con la sua cristologia intimista, nonché, al tempo stesso, dal robusto radicamento nella tradizione latina e nella fedeltà all’istituzione pontificia e alla Chiesa di Roma. Tutto ciò fu espresso perfettamente nella vocazione all’amore per la figura divina e umana di Gesù – intesa al tempo stesso con profonda tenerezza spirituale e con rigorosa disciplina ispirata alla tradizione militare – nutrita da un nobile basco, Ignazio di Loyola, nato nel 1491 e convertitosi nel corso della lunga e dolorosa convalescenza successiva alle ferite riportate nel 1521 durante la difesa di Pamplona contro i francesi. La Compagnia di Gesù, da lui fondata nel 1534, s’ispirò a un ardore mistico che trovava però il suo ancoraggio con la vita concreta attraverso lo studio e l’apostolato. La Compagnia divenne così un sodalizio consacrato al sapere tanto umanistico quanto tecnico-scientifico (un campo nel quale i gesuiti ebbero modo di eccellere) e al tempo stesso alla predicazione in terra cristiana e alla missione presso i popoli che ancora non conoscevano il Cristo: soprattutto in America Latina, in India, in Giappone, in Cina. Per quanto riguarda le missioni, le idee originali di Ignazio si approfondirono e si ravvivarono grazie al contributo di un suo più giovane compagno di studi e di esperienze, Francisco Javier, nato quindici anni dopo di lui nel 1506. Nel contesto di una più profonda comprensione del pensiero e dell’opera missionaria della Compagnia, è dunque di lui ch’è opportuno occuparci.
Francisco Jasso Azpilcueta Atondo y Aznárez nacque il 5 aprile del 1506 nel castello di Javier in Navarra: dal luogo di nascita ha desunto il nome con il quale è di solito chiamato, Francesco Saverio. Aveva due sorelle e due fratelli: Magdalena, Ana, Miguel, Juan; egli era il quinto e più giovane.
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