E Dio disse buon appetito
Puro e impuro sono interpretazioni proiettate dall’uomo sul cibo e quindi sulle persone. Separazioni che Gesù, amante della tavola, cancella per sempre
Nel libro della Genesi, al momento di creare l’umano Dio dice: «Facciamo l’umano a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra» (Gn 1,26). Poi, dopo la famosa affermazione: «E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gn 1,27), si torna a ribadire: «Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra”» (Gn 1,28). Ma di quale dominio si tratta? Subito dopo, infatti, sta scritto: «Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero il cui frutto produce seme: saranno il vostro cibo”» (Gn 1,29). Parallelamente, agli animali della terra e del cielo Dio «dà come cibo ogni erba verde» (cf. Gn 1,30): la verdura. L’uomo dunque sarà solo pastore, non predatore. Vegetariano, rispetterà gli animali, sui quali dovrà sì dominare ma con dolcezza, senza essere mai per loro una minaccia né dare loro la morte.
È la catastrofe del diluvio (cf. Gn 6,5-8,14) che segna un cambio di comportamento. Proprio perché gli esseri umani si sono mostrati violenti come Caino, che si era spinto fino all’uccisione del fratello, allora Dio, tenendo conto di tale violenza, consente a che l’uomo si nutra anche di animali, nella speranza che almeno cessi la violenza dell’uomo sull’uomo. Dio afferma: «Quanto si muove sulla terra e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che si muove e ha vita vi servirà di cibo» (Gn 9,2-3). Ma significativamente pone un preciso limite: «Soltanto, non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue» (Gn 9,4). È un chiaro segno della necessità di rispettare la vita: bere il sangue dell’animale è incorporare in sé la sua vita e ciò non è possibile, è oltre il limite!
di Enzo Bianchi