Dosso Dossi
A Trento una mostra sul geniale ed eccentrico pittore ferrarese
Fuga in Egitto (1514-1516 circa), olio su tavola. Firenze, Galleria degli Uffizi.
Troppo refrattario Dosso rispetto alla linea che Vasari stesso stava tracciando – il primato della maniera fiorentina fondata sul disegno di contro al colorismo veneto –, pittore eccentrico, ultimo erede di quella “officina ferrarese”, come la definì Longhi, che all’ortodossia del classico preferiva uno sperimentalismo fantastico. Colpisce la libertà di movimento di Dosso al di fuori di griglie, che lo rende ai nostri occhi così moderno, capace di oscillare tra la grande maniera e le fronde della pittura padana, dal Romanino ad Aspertini, che al di fuori delle corti, sulla scia dei venti del Nord, difendono una pittura naturalista, anarchica, persino dialettale. Eppure, in un finale forse inatteso, anche Dosso dovrà cedere ai «demoni etruschi» (ancora Longhi) che dall’Italia centrale salgono a colonizzare le rive del Po......
di Alessandro Beltrami