Luoghi dell' Infinito > Custodire la terra è custodire il fratello

Custodire la terra è custodire il fratello

Nella Genesi il legame vitale tra uomo e Creato è strettissimo. Dalla Bibbia al magistero della Chiesa il cammino che giunge alla Laudato si’

​Emres Ronchi e Marina Marcolini


La Genesi riporta due racconti della creazione: il primo mette in evidenza l’amore di Dio per la varietà e la ricchezza della vita, un Dio attento a ciascuna erba, ciascun seme, ciascun albero (Gen 1,29), innamorato dei dettagli (nel linguaggio contemporaneo si direbbe della biodiversità). Nel secondo racconto, il più antico, è detto che il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a Oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato (Genesi 2,8). L’azione creatrice di Dio consiste nel piantare alberi, fiori, giardini. E nel mettere l’uomo in relazione con essi. L’immagine delle origini è quella di un Dio giardiniere con le mani intrise di terra (adamà), per lavorarla, aprirla, farla morbida per i semi, rincalzarla attorno ai fiori e alle erbe. Un Dio contadino e ortolano, e poi vasaio che impasta la polvere del suolo e la modella, plasmandone l’uomo (Adam). Noi siamo terra, unitamente alle eterne radici, come affermava David Maria Turoldo. Il tema della cura del Creato, adombrato nel primo racconto – «Siate fecondi, riempite la terra, soggiogatela, e regnate  [...] su ogni essere vivente» (Gen 1,28) – emerge in tutta la sua forza nel secondo: Dio colloca Adamo in un giardino perché lo custodisca e lo coltivi, due verbi che inaugurano il filone della cura amorosa che ha il vertice in san Francesco.
Il giardino va custodito perché ha dei nemici: il deserto attorno e il caos dentro, la sterilità e la violenza. Va custodito con la stessa cura richiesta per il fratello. «Il Signore disse a Caino: dov’è Abele, tuo fratello? Egli rispose: Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Lo stesso verbo è impiegato dalla Bibbia per la cura del giardino e quella del fratello, la cura è una sola, espressa con lo stesso termine shamar.
Il capitolo due della Genesi (relazione uomo-giardino) e il capitolo quattro (relazione Caino-Abele) vanno letti insieme. Il prendersi cura della terra va insieme con il prendersi cura del fratello. Quando non ti prendi cura, diventi fratricida, come Caino. Non si crea una zona neutrale, una terza via, ma l’indifferenza partorisce violenza. Quando non custodisci il fratello, tu ferisci la terra. Il male compiuto da Caino ha come prima conseguenza che la terra non è più feconda, non è più madre: «e quando lavorerai il suolo esso non ti darà più i suoi prodotti» (Gen 4,12). Il suolo è reso sterile dal sangue sparso.
[...]