400 anni Cervantes e Shakespeare
Avevano due età e soprattutto due storie alle spalle molto diverse Miguel de Cervantes e William Shakespeare, ma una data di morte comune, il 23 aprile (il primo del calendario gregoriano, il secondo del calendario giuliano) 1616. Eppure entrambi sono riusciti a dare vita a personaggi non solo indimenticabili, ma soprattutto capaci di ridisegnare le coordinate dell’uomo e del mondo. Al doppio centenario è dedicato il nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, mensile di cultura, arte e itinerari, in edicola con “Avvenire” da martedì 5 aprile.Nei due editoriali Roberto Mussapi e Fulvio Panzeri, e Davide Rodoni nel servizio che apre lo speciale, esplorano i motivi profondi per cui dopo quattrocento anni, l’hidalgo della Mancia Don Chisciotte, il principe di Danimarca Amleto, la sanguinaria Lady Macbeth e tanti altri personaggi sono diventati autentiche icone e lo restano anche nella contemporaneità. In loro ritroviamo tutto di noi: le ambizioni e le pulsioni, i sogni, gli slanci, le follie. Franco Cardini presenta lo scenario storico in cui i due autori hanno operato, vivendo su fronti opposti la lotta tra le superpotenze dell’epoca, la Spagna e l’Inghilterra, per il predominio sul mondo conosciuto. Silvia Guzzetti intervista Michael Alexander, mentre Leonardo Servadio interroga Francisco Rico, tra i massimi esperti rispettivamente del bardo e dell’autore del Chisciotte. Spazio poi all’influsso esercitato nelle arti dalle creazioni letterarie di Cervantes e Shakespeare: Pierachille Dolfini offre una vasta panoramica su quattro secoli di musica; Alessandro Zaccuri analizza come il cinema, dai suoi esordi fino a maestri come Orson Welles, Akira Kurosawa e Franco Zeffirelli, ha trovato ampia ispirazione nei capolavori e nei personaggi nati dalla fantasia dei due autori.
La sezione Arti&Itinerari si apre con un servizio di Giovanni Gazzaneo sulla grande mostra che in Olanda celebra di 500 anni di Hyeronimus Bosch. Andrea Dall’Asta racconta l’esperienza del Museo San Fedele, a Milano, laboratorio sul dialogo tra arte e liturgia, antico e contemporaneo. Laura Leonelli rivela la pioneristica attività di fotoreporter di Jack London. Paolo Simoncelli ci porta tra i santuari della Val d’Ega, ai piedi delle Dolomiti, infine Anna Pozzi racconta il Madagascar, terra estrema tra natura fantastica e eredità del colonialismo.