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Gubbio capitale del Trecento

​L’Umbria, grazie alla posizione centrale e alla presenza dei luoghi consacrati a san Francesco, è stata storicamente una regione di primo piano sia dal punto di vista commerciale che culturale e formativo, capace di attrarre gli artisti del secondo Duecento e del Trecento. Perugia e Assisi soprattutto, con l’apertura del grande cantiere della Basilica che richiamò maestranze dall’Europa, ma anche Gubbio, città natale dell’ineffabile miniatore Oderisi. Di lui parla Dante, collocandolo tra i superbi nel Purgatorio, dove l’eugubino esclama: «e ora ha Giotto il grido». In mostra dipinti su tavola, sculture, ori e manoscritti miniati: capolavori di autori ritrovati e sottoposti a nuove attribuzioni. Come Guido di Oderisi, alias il Maestro delle Croci francescane, il Maestro di Figline e il Maestro espressionista di Santa Chiara, ovvero Palmerino di Guido. Il quale affrescò nel 1309, insieme a Giotto, due cappelle ad Assisi. Tra le mura medievali di Gubbio, pare di rivivere nel secolo in cui Giotto aveva “il grido”. “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori dell’arte nella terra di Oderisi”, a cura di G. Benazzi, E. Lunghi ed E. Neri Lusanna. Gubbio, Palazzo dei Consoli, Palazzo Ducale e Museo Diocesano. Fino al 4 novembre. Catalogo Fabrizio Fabbri Editore. Info: 0632810967, gubbioaltempodigiotto.it.