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Aversa, miniaturista del presepe

​La tradizione del presepe napoletano affonda le proprie radici nell’anno Mille, per poi trovare nel Settecento il secolo d’oro, con maestosi impianti scenografici e scultori, come Giuseppe Sammartino, impegnati a plasmare singolari figure in terracotta. Un mondo di meraviglia senza tempo, dove gli ambienti popolari rievocano atmosfere mediterranee e dove ogni personaggio ruota intorno al mistero sacro rappresentato dalla nascita a Betlemme del Bambino. Marcello Aversa, nato nel 1966 a Sant’Agnello, sulla costiera sorrentina, è uno degli eredi più originali di questa mirabile arte. Nei suoi suggestivi scenari, modellati in un unico blocco di creta, si inseriscono figure alte dagli otto millimetri ai dieci centimetri, che vanno a formare un microcosmo perfettamente autonomo, un universo a parte rispetto alla normale quotidianità. Esposte nella basilica fiorentina di Santo Spirito una trentina di opere, tra cui Vita semper vincit: un albero in terracotta, collocato nella Sagrestia del Sangallo dinanzi al Crocifisso di Michelangelo, e costituito da ottantamila pezzi, che narra la storia della Salvezza, da Adamo ed Eva alla Resurrezione di Cristo. “Marcello Aversa. Il canto della vita”. Firenze, basilica di Santo Spirito. Fino al 2 febbraio. Info: 3336111844, basilicasantospirito.it, fondazionecrocevia.it.