Luoghi dell' Infinito > VERBA 175

VERBA 175

Un giorno, trovandosi solo con i “suoi”, Gesù chiese loro che cosa la gente dicesse di lui. Gli risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Soggiunse: «Ma voi, chi dite che io sia?». Immediata e sicura la risposta di Simone: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Non un’opinione, ma una chiara professione di fede ispirata dall’Alto. Gesù esclama: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli» (Mt 16,17). È in questo momento che Simone riceve il nome nuovo e il primato nella guida della Chiesa: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16,18). Sembra un gioco di parole; è, invece, una realtà costituita da Colui che è il Logos creatore.

Sorprendente il rapido cambiamento dell’apostolo definito “roccia”. Appena Gesù annunzia la sua Passione, egli, non più sotto l’impulso dello Spirito, reagisce con veemenza: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (Mt 16,22). Pietro ha verso Gesù un affetto umanissimo, e proprio perché lo crede Figlio di Dio non sa accettare il mistero della Croce. Ma Gesù lo rimprovera severamente: «Va’ dietro a me, Satana» (Mt 16,23). Pietro continuerà a dibattersi tra la fede, dono di Dio, e la propria umana fragilità. Nel cortile del Sinedrio, mentre Gesù veniva umiliato, schiaffeggiato, condannato a morte, egli assisteva da lontano e, sopraffatto dalla paura, a chi l’identificava come seguace del Maestro nazareno rispose, giurando e spergiurando: «Non conosco quest’uomo!» (Mc 14,71). Quale contrasto!

Un uomo così pauroso poteva ancora essere idoneo al primato spirituale per confermare i fratelli nella fede? Gesù non ritirò la sua parola. Passandogli accanto, mentre lo conducevano via, lo guardò intensamente e Pietro scoppiò in pianto (Mc 14,72). Attraverso le lacrime del pentimento giunse alla piena maturità della fede e dell’amore. Dopo la risurrezione, incontrando di nuovo i “suoi” sul Lago di Tiberiade, Gesù prese Pietro in disparte e per tre volte gli chiese: «Simone di Giovanni, mi ami?». Il cuore di Pietro si sentì trafitto dal ricordo del triplice rinnegamento e alla terza domanda, ancora con voce rotta dal pianto, rispose: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene!». Gli disse Gesù: «Pasci le mie pecorelle» (Gv 21,15-19) e concluse il dialogo con la parola della prima chiamata: «Seguimi!» (Mt 16,19). Pietro lo seguì davvero fino alla morte. Subì il martirio della croce a Roma, nell’anno 64, sotto l’imperatore Nerone. Così la pietra divenne tanto salda da poter sostenere nella fede e nell’amore tutti i credenti in Cristo sempre sottoposti alla prova.

di Anna Maria Cànopi​