De Nittis, il sole a Parigi
Una mostra a Padova svela come il pittore pugliese seppe riscaldare di Mediterraneo la città francese
Giuseppe De Nittis, Autoritratto (1884), pastello su tela, particolare. Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis
Giuseppe De Nittis, Avenue du Bois de Boulogne (1874), olio su tela. Collezione privata
Giuseppe De Nittis, Lungo la Senna (1876 circa), pastello su tela. Collezione privata (foto Fotodarte)
Giuseppe De Nittis, Ora tranquilla (1874), olio su tela. Vicenza, collezione privata (foto Giovanni Amoretti)
Giuseppe De Nittis, Westminster (1878), olio su tela, particolare. Collezione privata (foto Luca di Giorgio)
Giuseppe De Nittis, Il salotto della principessa Matilde (1883), pastello su tela, particolare. Beaufort-en-Vallée, Museo Joseph Denais
Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino (1883), olio su tela. Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis
Colazione in giardino, una delle ultime opere di Giuseppe De Nittis realizzata nel 1883, non fu amata dalla critica contemporanea, che prediligeva le immagini della Parigi mondana e borghese. L’artista vi dipinge una scena familiare, ambientata nel giardino di casa a Saint-Germain-en-Laye. In primo piano è la tavola imbandita per la colazione, a cui seggono la moglie Léontine e il figlio Jacques, la prima in ombra, il secondo controluce, intenti a osservare il razzolare tranquillo delle anatre sul prato. Il quadro è molto più di una rappresentazione domestica. Vi si respira un clima mattinale, fresco, leggero ma lievemente turbato. Come se un avvertimento avesse colto l’autore di quel male, l’emorragia cerebrale, che di lì a pochi mesi, a soli trentotto anni, lo avrebbe stroncato.I toni delicati, il gioco dei verdi e dei grigi, finissimo, testimoniano la capacità rara dell’artista di ricreare con un colore soffice e vaporoso atmosfere intimistiche. È il viso di Léontine a significare l’opera: un viso assorto e premuroso, in cui si legge un avvertimento pensoso della vita. Fa da cerniera, tra luce e ombra, lo scintillare dei cristalli sulla tavola. La sedia vuota, di lato, con le posate apparecchiate e il vagliolo riposto provvisoriamente sul piano, evocano la presenza dello stesso artista, che può pensarsi appena alzato, forse per catturare la scena con lo sguardo o improvvisare uno schizzo. De Nittis interpreta il suo bisogno di pace familiare, dopo il turbinare degli eventi che l’avevano portato in pochi anni a essere una delle firme più conosciute tra Parigi e Londra, ma che l’avevano anche fiaccato
.... di Giorgio Agnisola