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Quel ramo del lago...

...di Como, naturalmente; ma anche di Garda, o d’Iseo. E poi i fiumi: la Lombardia è la terra più ricca d’acque d’Italia. Che intersecano la letteratura

La confluenza tra Po e Ticino

La confluenza tra Po e Ticino

«Addio, monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo; cime inuguali note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più famigliari; torrenti de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche…». L’intimo e delicato addio di Lucia nei Promessi sposi è come un’icona del Lago di Como, anche per chi lo vede la prima volta. I monti scendono a picco tanto che le rive sono il lago stesso, e le dolcezze si scoprono attraverso i vicoli dove le scale che scendono all’acqua sono riparo di barche e anatre. Lago di passaggio culturale tra nord e sud dell’antica arte comacina e di traffici dei contrabbandieri, gli spalloni che valicavano i selvaggi monti di confine tra la Val d’Intelvi e la Svizzera. A Torino una domenica d’inverno, attraverso il piccolo molo con i tigli, arriva da Laglio una barca di legno guidata a remi da un’anziana coppia senza tempo che riparte prima del buio. I versi di Clemente Rebora risuonano come viatico: «Respira il lago un palpito sopito / e dan le stelle battiti di ciglia / divini: appare il mito / dei monti e origlia». Maschile immagine di fuggitivo notturno, Renzo allontanandosi a piedi da Milano è l’Adda che cerca, nume domestico e familiare, «l’Adda ha buona voce; e quando le sarò vicino, non ho più bisogno di chi me l’insegni». Ne avverte la presenza come «ritrovamento d’un amico, d’un fratello, d’un salvatore», dopo essersi smarrito e impaurito tra macchie selvagge e bosco. «E stando così fermo, sospeso il fruscio de’ piedi nel fogliame, tutto tacendo d’intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d’acqua corrente… è l’Adda!»....

di Costanza Lunardi
foto di Guido Alberto Rossi / Tips