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Roma dall’alto e le sue storie

L’unica grande capitale che conserva nel suo tessuto urbano il dialogo dei secoli

L’Anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo. Fu inaugurato dall’imperatore Tito nell’80 d.C.

L’Anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo. Fu inaugurato dall’imperatore Tito nell’80 d.C.

​Roma è forse l’unica città al mondo nella quale tanti secoli di storia possono ancora liberamente dialogare e confrontarsi nel tessuto urbano, pur nelle slabbrature e sottrazioni causate dai tanti incisivi interventi, prima del potere pontificio (dopo il ritorno definitivo da Avignone) e poi del nuovo Stato unitario.
Nulla comunque rispetto a Londra, completamente sconvolta dal grande incendio del 1666 – che distrusse la City all’ottanta per cento – e duramente colpita ancora nella Seconda guerra mondiale; o Parigi, violentemente rimodellata dal sistema di grandi assi di scorrimento veloce (i boulevard) voluti dal barone Haussmann, prefetto della Senna (1853-1870) sotto Napoleone III, per “risanare” il centro storico (e consentire il rapido trasferimento delle truppe), che l’hanno trasformata, secondo la definizione di Walter Benjamin, nella “capitale del XIX secolo”. Neppure Costantinopoli, “seconda Roma”, la capitale fondata sul Bosforo dall’imperatore Costantino nel 330, può ambire a competere sotto questo profilo con l’illustre precedente, avendo la lunga dominazione ottomana trasformato Istanbul in una città mediorientale, con la skyline segnata dall’affollarsi delle cupole e dei minareti delle moschee. Per secoli chi desiderava abbracciare Roma con un unico sguardo doveva di necessità osservarla da un punto di vista orograficamente vantaggioso, sfruttando i favori dei colli circostanti, e salire quindi sul Gianicolo, o raggiungere il caffè storico Zodiaco verso Monte Mario. Da queste postazioni sono state realizzate le prime carte topografiche “a volo d’uccello”, che hanno avuto grande successo e diffusione tra XVII e XVIII secolo......
 
di Roberto Cassanelli