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Ragioni e ingiustizie del cuore l’eros sulla tela e in poesia

Nella storia dell’arte l’estasi mistica e la passione umana costruiscono un intreccio indissolubile. L’amore è "affare da artisti e da poeti”: che infatti tornano a parlarne, dopo decenni di sterile razionalismo

Giovanni Segantini, L’Amore alla sorgente della vita (1896), olio su tela. Milano, Galleria d’Arte Moderna

Giovanni Segantini, L’Amore alla sorgente della vita (1896), olio su tela. Milano, Galleria d’Arte Moderna

Diceva Manzoni che, in letteratura, si parla di amore «facendo un calcolo moderato, seicento volte di più di quello che sia necessario alla conservazione della nostra riverita specie». Ma anche nell’arte accade qualcosa di simile. L’amore è, per esempio, uno dei temi più ricorrenti nel Rinascimento, sia perché la riflessione filosofica sull’eros era diffusa nel clima neoplatonico del Quattro-Cinquecento, sia perché, più prosaicamente, c’era l’abitudine di commissionare per i matrimoni un quadro ispirato a quel soggetto......

 

di Elena Pontiggia

 

L’amore è una faccenda per i poeti. I filosofi in questi anni – a Parigi lo scorso anno, a Modena nei mesi scorsi – si sono riuniti dopo secoli di razionalismo moderno e postmoderno a discutere su cosa sia amare e quanto conti l’amore nella conoscenza. Siamo alla fine di un’epoca lunga e convulsa che ha preteso di fare della ragione e della razionalità un esercizio al riparo dal moto dell’affectus, separato della volontà che si muove a partire dalle emozioni. La neutralità affettiva della ragione. In Francia un filosofo importante come Jean-Luc Marion da anni lavora su queste cose, e da noi recentemente un pensatore lucido come Pietro Barcellona, da poco scomparso, riproponeva il problema della conoscenza affettiva. Ma noi poeti, fin dalle origini della lirica provenzale, cortese e poi fiorita in Sicilia e in Toscana, passando per la Bologna di Guinizelli, sappiamo che non si dà conoscenza del mondo e della vita senza coinvolgimento della forza dell’amore. Lo sappiamo come sanno le cose i poeti, patendole. Rompendole nella propria mente......

di Davide Rondoni