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L’oro morbido delle Ande

In Perù la lana più fine del mondo proviene dalle vigogne, eleganti e inaccessibili animali che vivono a quattromila metri d’altezza. E che non sono mai stati addomesticati

le vigogne in libertà sulle colline attorno al villaggio

le vigogne in libertà sulle colline attorno al villaggio

​Era un granitico americano del Vermont, Sherman Adams. Un ex marine onesto e incorruttibile, che dopo essersi arricchito con il legname si era dato alla politica. Con successo. Prima governatore del New Hampshire, poi capo di gabinetto alla Casa Bianca durante la presidenza Eisenhower. Il repubblicano Sherman Adams alla fine degli anni Cinquanta era uno degli uomini più potenti d’America. Poi accadde qualcosa che lasciò tutti di stucco: nel 1958 Adams commise l’ingenuo errore di accettare un regalo da un miliardario di Boston, un certo Bernard Goldfine. Gesto imperdonabile per un paladino dell’integrità come Adams. Qualcuno fece la spia, sui giornali scoppiò lo scandalo e Adam fu costretto a dimettersi. Sparendo per sempre dalla scena politica americana. Il regalo, per la cronaca, era un costosissimo cappotto di vigogna peruviana.
 
Quella di vigogna è la lana dei potenti, più che dei corrotti. Oggi la indossano gli uomini più ricchi della terra, gli unici che possono permettersi un cappotto da ventimila euro. Cinque secoli fa un solo uomo al mondo ne aveva il diritto: l’inca, il re che governava il Tahuantinsuyo, l’impero andino che andava dall’Ecuador all'Argentina. L’inca considerava la vigogna un intermediario di Inti, il dio del Sole, e solo lui poteva vestire gli abiti realizzati con la sua lana. «I guanaco e le vigogne dopo essere stati tosati venivano rilasciati – lasciò scritto agli inizi del Seicento Garcilaso de la Vega – ma, se la lana dei guanaco veniva distribuita alla gente comune, quella delle vigogne, apprezzata per la sua finezza, era riservata al sovrano»......
di Alessandro Gandolfi