Luoghi dell' Infinito > Laboratori urbani

Laboratori urbani

La cronologia delle Esposizioni segna tappe importanti della storia dell’architetturae della progettazione del territorio

​Di Expo 2015 a Milano subito si disse che sarebbe stata una Esposizione universale diversa dalle precedenti, meno concentrata sulla celebrazione aprioristica del progresso e attenta al rapporto finora problematico – nella concatenazione delle fasi di innovazione soprattutto tecnologica in cui siamo inseriti – tra nutrimento e vita. Come indica il tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, il mondo intero si misurerà con le attuali urgenze ecologiche e con la volontà di contrastare l’ingiustizia globale che ha il volto di una fame, in senso letterale innanzi tutto, che attanaglia uomini, donne e bambini in più parti del pianeta. Il carattere, eminentemente espositivo e di pubblicizzazione di Expo, impone tuttavia, in ogni caso, la realizzazione di costruzioni che ospitino le diverse nazioni aderenti, impegnate nella comunicazione di significati non facilmente rappresentabili e tuttavia imperdibili, nei loro padiglioni. Nuove architetture, per lo più provvisorie, e ridisegno di ambiti territoriali saranno fattori importanti, oltre che occasione di incontri e scambi tra popoli, anche per l’Expo 2015. Com’è noto, l’Italia e Milano hanno già affrontato questo evento, benché con stimolo e sfondo ideologico diverso: l’Esposizione universale milanese del 1906, come del resto quelle europee e americane che l’avevano preceduta, a partire dalla prima londinese del 1851, ambivano a fornire l’immagine di un mondo nuovo in formazione, esito di un progresso che si riteneva globale, intrinsecamente positivo e aperto a inedite avventure. In esse, i contributi all’architettura, nel singolo edificio e a scala urbana, sono stati rilevanti: le Esposizioni hanno sempre occupato, infatti, vasti settori delle città e sono state occasioni eccezionali per costruzioni a carattere sperimentale, concepite come provvisorie ma poi, in qualche caso, conservatesi fino a oggi......

di Maria Antonietta Crippa