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Il respiro

​«Un amico mi ha chiesto: “Ti prego in nome della nostra amicizia di dirmi in una parola che cos’è l’uomo nuovo”. Gli ho risposto: “La resurrezione”». Nelle parole di Matta el Meskin (1919-2006) rivive tutta la sapienza dei padri del deserto, uomini che avevano saputo ridurre ogni cosa per salvare il tutto. Alfa e Omega della storia, la resurrezione interroga, travolge, stupisce: ma nel suo celarsi allo sguardo è infinitamente più insondabile rispetto alla fisicità così evidente della croce. Questo non ha fermato uomini di fede, artisti, poeti, musicisti dal cercare di dare una forma, anche per via di metafora, al corpo del Risorto e alla luce potente della Pasqua. A questa sfida impossibile e per questo così intrigante è dedicato il nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, il mensile di arte e cultura di “Avvenire”, in edicola da martedì 2 aprile.
Sono due gli editoriali che aprono il numero. Nel primo il filosofo Silvano Petrosino commenta il tempo della resurrezione come tempo della giustizia. Maria Gloria Riva nel secondo racconta il suo rapporto con l’affresco di Piero della Francesca e il volto del Risorto come misura del proprio cammino nella fede. Enzo Bianchi si chiede perché Gesù è risorto da morte: la risposta sta nel fatto che la sua vita è stata amore, fino all’estremo, un amore così totale da non potere essere contenuto in una tomba. Franco Cardini passa in rassegna il nutrito bestiario tanto fantastico quanto reale – dalla fenice al grifone alla rondine – che nelle culture ha simboleggiato resurrezione ed eternità. Antonio Paolucci propone cinque maestri dell’arte italiana che hanno investigato i colori del mattino di Pasqua, mentre Elena Pontiggia si concentra sulla lettura data da Caravaggio e da Rembrandt all’episodio della Cena in Emmaus. Davide Rondoni costruisce un percorso tra i poeti che si sono confrontati, per via diretta o di metafora, con l’alba della resurrezione. Pierachille Dolfini propone una sorta di ideale colonna sonora dei giorni che vanno dal Giovedì Santo alla Pasqua. In ultimo, Alessandro Beltrami racconta una serie di mostre che a Milano si confrontano con il Cenacolo di Leonardo, mentre Massimo Pulini presenta una ritrovata Ultima cena di Ilario Fioravanti.  La sezione Arte&Itinerari presenta un itinerario attraverso il tempo e i luoghi di Matilde di Canossa, una donna che ha lasciato un’impronta forte sul territorio e sulla storia italiana. Matteo Fraschini Koffi e le foto di Marco Gualazzini raccontano infine piccole grandi storie di un’Africa che costruisce il proprio futuro attraverso la virtù della resilienza.