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Il Vangelo dell'altro mondo

Dai primi missionari francescani e domenicani tra gli indios ai religiosi giunti al seguito degli emigranti italiani: così il cristianesimo si è radicato in America Latina

​Tutto comincia con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo verso le Americhe, nel 1493, quando a bordo aveva una ventina di francescani diretti all’isola di Hispaniola, attualmente divisa tra Repubblica Dominicana e Haiti. La diffusione del cristianesimo lungo le sponde continentali del Sudamerica si rafforzerà con l’arrivo di quindici giovani domenicani nel 1510, cui seguiranno altri religiosi spagnoli «ad accipienda loca et conventus ad predicandum Verbum Dei». Questa prima evangelizzazione degli indigeni comporterà il martirio di gran parte dei frati. I maltrattamenti dei nativi da parte dei Conquistadores finiranno per far identificare i predicatori del Vangelo di Cristo con gli schiavisti razziatori. Anche se la prima denuncia dell’inumano sfruttamento degli indios si deve al domenicano Antonio Montesino, che nel settembre del 1511 pronunciò a Hispaniola un sermone di fuoco contro gli abusi e le prepotenze sulle popolazioni locali. Come farà in seguito il suo più famoso confratello Bartolomeo de Las Casas.
 
Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita nella Repubblica Dominicana del gennaio 1979, volle ricordare nella sua omelia che, «se vogliamo tributare un meritato grazie a quanti trapiantarono i semi della fede, questo omaggio va reso anzitutto agli ordini religiosi che si distinsero nel compito di evangelizzare anche a costo di offrire dei martiri; soprattutto i religiosi domenicani, francescani, agostiniani, mercedari e poi i gesuiti, che resero albero rigoglioso il germoglio di tenui radici». Mentre si veniva formando un clero locale, si aggiungeranno infatti nel tempo i sacerdoti della Compagnia di Gesù, realizzatori tra XVII e XVIII secolo della straordinaria esperienza delle Riduzioni, e quindi i salesiani, con la diffusione di scuole e centri di formazione professionale. Nel tardo Ottocento, secolo della grande emigrazione verso il Nuovo Mondo, sarà la volta dei missionari scalabriniani e dei sacerdoti diocesani donum fidei, con lo scopo di consentire agli emigranti il mantenimento delle proprie tradizioni religiose. Nel Brasile del Sud, su richiesta di una comunità di emigranti veneti, giungeranno da Roma i padri pallottini, a Vale Vêneto nel Rio Grande do Sul, dove fonderanno il loro seminario per l’America Latina.
 
di Ulderico Bernardi