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Giordania, storie dal deserto

Un itinerario d’autore attraverso i bagliori del passato e le speranze del presente

Di quel che la Giordania mostra e offre, con gentilezza senza fronzoli, ai visitatori di questo strano Paese pacifico, si potrebbe scrivere per mesi. La natura, la storia, l’attualità si sono accordate per rendere imprescindibile, magnetica, incredibile quella terra sita oltre il Giordano se vista da Gerusalemme, o di qua dal Giordano se vista con Mosè sul Nebo, prima che gli si spegnessero gli occhi. Gli occhi con il fuoco divino dentro. La attraversano le impronte del Dio padre di ebrei, musulmani e cristiani. La attraversano popoli e migrazioni e profughi e genti pacifiche. La guardano occhi di diverso taglio e razza. Molti turisti la conoscono già per gli incanti di arenaria nella città dei morti regali, Petra. O per il relax di cui si gode nel punto più basso della terra sotto il livello del mare, sulle sponde del Mar Morto, agghindato di lussuosi hotel. Ma io voglio parlare di altri segni, di altri sguardi. Quelli che restano dentro. E lavorano nel tempo, non come cartoline ma come emblemi. Come visioni.

Il primo segno è una città bianca, dal nome dolce e che si scioglie in bocca come un niente: Amman... La biblica Rabbath-Ammon, città degli Ammoniti, ha visto passare nel corso della sua storia assiri, persiani, greci, romani, bizantini, omayyadi, conoscendo guerre e terremoti: quello del 750 dopo Cristo la distrusse insieme a gran parte di ciò che era edificato in questa terra da millenni. All’inizio dell’Ottocento emigrati circassi (com’è strano il mondo) si stabilirono qui e iniziarono a coltivare la terra; i contadini preesistenti indicavano il luogo con una parola “ammon, ammon”, che i nuovi arrivati non capivano. Ora è una capitale, importante e tranquilla. Le insegne dei parrucchieri innalzano visi di ragazzi occidentali alla Justin Bieber. Nei locali mandano in tv le partite e video musicali. Forse non proprio i più recenti. Le ragazze fumano nei videopub. Hanno pupille luminose. Ma qui per strada, vedi tanti tipi di linea di occhi. Ad Amman si sono ritrovati circassi, palestinesi, discendenti dei bizantini. E ora le nuove immigrazioni, per il lavoro. O per la guerra......
 
di Davide Rondoni