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Gaudioso Veronese

La pittura gioiosa di Paolo Caliari è al centro di una grande mostra nella città che gli diede natali e nome

Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1528 – Venezia 1588), Convito in casa Levi (1573), olio su tela. Venezia, Gallerie dell’Accademia.

Paolo Caliari detto il Veronese (Verona 1528 – Venezia 1588), Convito in casa Levi (1573), olio su tela. Venezia, Gallerie dell’Accademia.

Nasce a Verona nel 1528, un anno dopo il Sacco di Roma, al culmine di un decennio a dir poco travagliato. Carestie, pestilenze, assedi e battaglie. Gli artisti si disperdono e la Maniera moderna si diffonde, ma allo stesso tempo prende a essere interpretata e, a volte, contraddetta. In certi casi, più che di crisi o anticlassicismo, di incertezza e ripiegamento, possiamo parlare di momenti di raro equilibrio e di robusta consistenza. Paolo Caliari, il Veronese come fu soprannominato dopo il trasferimento pressoché definitivo a Venezia nel 1556, sembra far parte di questa schiera eletta di interpreti di una Maniera in cui convivono senso religioso e fascinazione mitologica, attenzione per la ritrattistica e devozione nei confronti di un gusto architettonico che Sanmicheli e Palladio stanno sperimentando in tutto il Veneto. È attento alla monumentalità della figura di Giulio Romano e al raffaellismo di Correggio, alle eleganze di Bronzino e di Parmigianino, nonché alla tradizione incarnata da Tiziano. Veronese è probabilmente il più gaudioso tra i pittori del suo tempo......

di Beatrice Buscaroli