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Così il mostro diventa saga pop

Da Harry Potter a Millennium, nella letteratura tra XX e XXI secolo il drago non è più solo l’altro, il nemico, ma fa parte della psicologia dell’eroe

Giuseppe Maraniello, Chiaroscuro (2010), bronzo, particolare. Casalbeltrame, Materima-Cittadella della scultura

Giuseppe Maraniello, Chiaroscuro (2010), bronzo, particolare. Casalbeltrame, Materima-Cittadella della scultura

Tatuato sulla schiena della più imprevedibile – e discutibile – delle eroine, oppure criptato nei dati anagrafici del compagno di scuola più odioso, quello che prima o poi avrà la peggio, ma nel frattempo spadroneggia. Simbolo di forza interiore da un lato e di cieca prevaricazione dall’altro, oltre che dell’incrocio misterioso fra luce e ombra: il drago, in ogni caso, è tutt’altro che un estraneo nel bazar degli immaginari nostri contemporanei. Tanto che in due fra i più fortunati prodotti di intrattenimento degli ultimi decenni il drago è lì, minaccioso e solenne insieme. Se lo porta disegnato sulla schiena Lisbeth Salander, la caratteriale, geniale e all’occorrenza spietata protagonista di Millennium, la serie di thriller pubblicata con straordinario successo globale dallo svedese Stieg Larsson (nel 2004, alla morte dell’autore, i romanzi completi erano tre, di un quarto si favoleggia anche se, in realtà, ne resterebbe solo qualche appunto). Perché la ragazza abbia scelto proprio quell’immagine si può intuire abbastanza facilmente. Per lei, tormentata da un’infanzia di abusi e di privazioni affettive, il serpente mangiafuoco è la memoria di ciò a cui è sopravvissuta e, nel contempo, l’emblema di ciò che è chiamata a diventare: una vendicatrice spietata, pronta ad adoperare ogni genere di arma – non escluse quelle informatiche – per dare il fatto loro agli «uomini che odiano le donne». L’intento sarà pure nobile, ma il lettore dei libri di Larsson, non diversamente dallo spettatore dei relativi film, sa che non di rado il drago sembra avere il sopravvento, trasformando la vittima Lisbeth in carnefice.
 
L’altra saga pop è quella di Harry Potter, l’apprendista stregone nato dalla fantasia della scrittrice J.K. Rowling e titolare, a sua volta, di una parallela carriera cinematografica. Siamo nell’ambito del fantasy, per quanto non alle altezze del patriarca J.R.R. Tolkien (al quale si deve, tra l’altro, il lungo racconto Il cacciatore di draghi, apparso per la prima volta nel 1949 e giustamente considerato un classico sull’argomento), e che le creature mostruose abbondino risulta meno sorprendente: però qualche dettaglio ci aiuta a capire che il drago non è mai un nemico come gli altri. Draco, tanto per cominciare, è il nome proprio dell’odiosissimo Malfoy, il compagno di scuola con il quale il nostro eroe dovrà misurarsi lungo tutta la sua permanenza all’istituto di arti magiche di Hogwarts. I due non si stanno semplicemente antipatici. Sono l’uno l’opposto dell’altro. Ma, per quanto opposti, sanno di avere qualcosa in comune, qualcosa di segreto e forse inconfessabile......
 
di Alessandro Zaccuri