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A Gerusalemme il viaggio dei viaggi

In Terra Santa si va fin dai primi secoli dell’era cristiana. Nel Medioevo la cronaca degli itinerari diventa un genere letterario, proseguito in epoca moderna

​Nonostante l’uso sistematico del termine “Terra Santa” sia abbastanza recente, le espressioni latine Civitas Sancta e Terra Sancta indicavano già, rispettivamente, Gerusalemme (che gli arabi chiamano appunto al-Quds, “la Santa”) e la regione circostante, che corrisponde più o meno ai territori d’Israele e della Palestina e ad alcune città dell’attuale Giordania. La cristiana peregrinatio ad Loca Sancta, cioè il viaggio a scopo religioso e più tardi anche penitenziale che i cristiani usavano e usano compiere per visitare i luoghi teatro della vita di Gesù, nacque probabilmente nel contesto degli usi delle comunità giudeo-cristiane. All’indomani del Concilio di Nicea del 325, il viaggio a Gerusalemme dell’imperatrice Elena – madre di Costantino e notoriamente cristiana – e la fondazione delle grandi basiliche cristiane in Terra Santa avviarono la storia dei Loca Sancta cristiani, la conoscenza dei quali si diffuse e si rafforzò anche grazie alle “guide” di pellegrinaggio, ch’erano all’inizio semplici elenchi stradali corredati di qualche scarna indicazione calendariale o santorale.

Erano gli sviluppi della letteratura di viaggio latina detta “odeporica”, dei semplici itineraria cui andarono però affiancandosi testi chiamati descriptiones che più propriamente descrivevano, appunto, i santuari e i loro caratteri. Il testo più antico e venerabile al riguardo, di età costantiniana, è quello di un anonimo pellegrino che partì da Bordeaux, conosciuto di solito con il nome di Itinerarium Burdigalense. Ma il testo di pellegrinaggio più celebre di tutta la tarda antichità fu l’Itinerarium scritto da una nobildonna forse galiziana, Egeria o Eteria (nota anche col nome di Silvia): essa viaggiava in modo molto confortevole in quanto, evidentemente per i suoi alti natali, era in grado di utilizzare il sistema di assistenza viaria dei funzionari di Stato, il cursus publicus. Egeria è la prima ad averci descritto l’area circostante il Monte Nebo, dal quale secondo la tradizione Mosè avrebbe contemplato prima di chiudere gli occhi la Terra Promessa......

di Franco Cardini