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La voce del creato, la gloria del Creatore

​Il cosmo ha una voce, una musica, un canto; il cosmo è tutto pervaso della presenza di Dio, è tutto una lode al Creatore.
Semplicemente, con la sua sola esistenza ogni essere dà lode a Dio. «Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: “Eccoci!”, e hanno brillato di gioia per colui che le ha create» (Bar 3,34-35). Non solo le stelle, ma anche le più piccole creature sono note musicali nel grande concerto sinfonico dell’universo.
Dallo scintillio degli astri all’impercettibile fremito del filo d’erba, dall’intenso stormire dell’albero investito dal vento al silente aprirsi della corolla di un fiore: tutto – come dice il salmista – canta e grida di gioia (cfr. Sal 65,14).
È la gioia di esistere che percorre l’universo. Tutte le creature nella loro multiforme bellezza sono un canto alla vita e alla sua sorgente: Dio Creatore. E l’uomo è posto come “sacerdote” che tutto raccoglie e offre a Dio.

La Sacra Scrittura ci offre la chiave per sentire questo canto cosmico, ma bisogna mettersi in ascolto sintonizzandosi con il silenzio che fa da sfondo a ogni voce; allora da tutte le cose e da tutte le situazioni della vita, persino da quelle dolorose, si riceve un messaggio di vita, una parola di luce, perché la bellezza spirituale trasfigura anche la sofferenza e fa brillare le lacrime come perle preziose.
Come non sentire con meraviglia il canto di un germoglio che spunta aprendosi un varco nella terra ancora gelata o tra le rocce, per poter vedere il cielo, il sole, l’immensa vastità del creato? Come non trasalire all’aprirsi dei petali di una rosa e di mille e mille altri fiori che rendono la terra un meraviglioso giardino? Questo canto è entrato nel mio cuore fin da quando ero bambina e mi sedevo sull’erba del prato pieno di ridenti margheritine o sotto gli alberi, in silenzioso ascolto dello stormire delle loro fronde e del cinguettio degli uccelli che vi facevano i loro nidi.

Se già nel cosmo, in tutte le creature c’è questa voce di lode, questa musica avvincente, tanto più esse sono presenti nella creatura umana dotata di intelligenza e abitata dallo Spirito Santo, destinata in modo unico alla vita di comunione con Dio per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo, inviato dall’eterno Padre a consacrare l’universo. Con Lui, Verbo divino incarnato, una nota musicale nuova, sublime e perenne, è entrata nel canto dell’umanità; con Lui di nuovo la terra e il cielo e tutte le creature cantano insieme la gloria del Creatore, la Bellezza che salva.
La bellezza del creato suscita nel cuore dell’uomo la nostalgia del Volto di Colui che nelle creature si rivela, ma anche si vela, si mostra e si nasconde, parla e tace, spingendo così sempre oltre la ricerca dell’uomo.
In tale ricerca il cuore dell’uomo si apre alla preghiera, dando voce non solo al proprio desiderio, ma anche al gemito di tutte le creature (cfr. Rm 8). Infatti, essendo inabitato dallo Spirito, egli ha la capacità di accogliere e raccogliere in sé tutte le voci del cosmo e offrirle a Dio preparando così, giorno dopo giorno, la glorificazione di tutto il creato, quella che avverrà alla fine dei tempi. Mirabile mistero!
 
Anna Maria Cànopi
badessa del monastero Mater Ecclesiae,
Orta San Giulio (Novara)